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Milan, nervi tesi in attesa del TAS? Mirabelli e Fassone temono le decisioni di Elliot
La decisione del TAS potrebbe anche rappresentare la fine di Fassone e Mirabelli al Milan, i due dirigenti non risultano tranquilli del proprio ruolo dopo l’ingresso di Elliot
Tra tre giorni, il 19 luglio, il TAS di Losanna si pronuncerà riguardo la possibilità del Milan di disputare la prossima Europa League guadagnata sul campo nella passata stagione. Nella memoria difensiva presentata dal club rossonero all’ultimo grado d’appello c’è anche la documentazione che attesta Elliot nuovo proprietario del Milan e l’epurazione di Yonghong Li, soggetto su cui la UEFA aveva puntato gran parte delle motivazioni che portarono alla squalifica del Milan per un anno dalle coppe continentali. Oltre al futuro del Milan però la sentenza del TAS potrebbe anche compromettere il destino di Fassone e Mirabelli, dirigenti finiti nel vortice del ciclone dopo l’ingresso del Fondo che anche per dare un chiaro segnale a tifosi e investitori potrebbe valutare l’idea di ridisegnare totalmente ogni aspetto della nomenclatura dirigenziale.
La tensione percepita in Casa Milan va dunque anche ben oltre la decisione del tribunale di Losanna ma si incanala anche nella prossima decisiva data del 21 luglio in cui l’assemblea dei soci sostituirà 4 consiglieri d’amministrazione e eleggerà il nuovo presidente. Da lì in avanti ogni decisione sarà totalmente del fondo Elliot che proprio in queste ore sta valutando diversi ingressi anche sul fronte dirigenziale più prettamente sportivo. Oltre al sogno Paolo Maldini come direttore dell’area tecnica, l’ente americano sta anche valutando di poter sostituire Marco Fassone, sul piatto i nomi di Gandini, Baldini e Albertini, ma anche il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli con Giuntoli in pole position ma il nome di Leonardo sempre ancora caldo nonostante il parere negativo espresso con uno striscione posizionato a Milanello della Curva Sud.