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2014

Milan: non fare lo struzzo

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Quella disputata contro l’Udinese è senza dubbio la miglior partita della stagione. Vuoi per meriti del Milan, vuoi per demeriti della formazione friulana, quello che conta è uno schiacciante 2-0 nella cornice di un possesso palla al 61%. Se consideriamo, poi, che la squadra di Stramaccioni ha sconfitto compagini quali Napoli e Lazio, la vittoria assume un sapore ancora più dolce. Ora alla società il compito più arduo: non adagiarsi. Una rondine non fa primavera e nascondersi nuovamente dietro slogan popolari, non è la soluzione.

Inzaghi eccezionale. Che la partita fosse stata preparata in maniera impeccabile lo si era capito già dopo pochi minuti. Udinese schiacciata nella propria metà campo e soffocata ogni via di attacco bianconera. Più tecnicamente, Inzaghi, ha vinto la partita schierando i terzini molto alti impedendo così  ogni sorta di contropiede avversario. Una chiave di lettura fondamentale per la vittoria. Inoltre, un centrocampo con un’incontrista in meno ed un palleggiatore in più, ha reso il gioco più fluido e pericoloso. I tifosi dunque, si augurano che con il ritorno di Montolivo, prossimo al pieno reintegro, la squadra possa affermarsi su questo livello. Non bisogna però illudersi. Non si deve commettere l’errore di confondere la pirite con l’oro e fare un passo dopo l’altro lentamente. Perché la brutta sconfitta con il Palermo è dietro l’angolo e il derby con quella Inter, era da vincere.

Faber est suae quisque fortunae. Dunque, mentre i tifosi spogliati di sciarpa e bandiera, si dirigono verso la consueta quotidianità canticchiando “Milan l’è un gran Milan”, la società deve continuare a lavorare. Perché se l’obiettivo è la Champions League la strada è ancora in salita, la rosa non è adeguata e una vittoria non riempie San Siro. La direzione intrapresa è quella giusta ma i problemi non svaniscono in una settimana. Senza voler bruciare le tappe, Inzaghi, sarà messo a dura prova nei prossimi match di campionato andando a sfidare le prime della classe. Se riuscirà a mantenere questa forma e a migliorare la classifica, allora si che si potranno fare proclami.

Milan: non fare lo struzzo. E sull’onda di questa ultima tematica bisogna rimanere obiettivi. Al momento, non suono tuonate ancora dichiarazioni “Puntiamo alla Champions League” ma “Dobbiamo mantenere la media di due punti a stagione se vogliamo arrivare in Champions League”. Una differenza tanto sottile quanto abissale. Una dichiarazione non in linea con il solito “Much ado about nothing” (tanto rumore per nulla) milanista, una dichiarazione che costringe a rimanere con i piedi per terra. Il Milan deve puntare alla costanza del “jeu d’elìte” prima che alla vittoria. I punti verranno poi da sé. Con la filosofia del “tutto e subito” la società è affondata con il calcio italiano e come dicono i saggi “sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Pertanto il Milan deve togliere i paraocchi, affrontare la realtà e vivere il quotidiano. Dei tempi d’oro è rimasto solo il ricordo e l’essere il club più titolato del mondo, alla fine, non interessa a nessuno.

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