Editoriali

Milan, non sarà una sconfitta…

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Non sarà una sconfitta, per quanto brutta, a demolire un progetto che fino alle 16,25 di ieri pomeriggio viaggiava sulle ali dell’entusiasmo

La brutta batosta rimediata ieri contro la Lazio non sarà l’ultima, ma non sarà e non dovrà essere la sconfitta che destabilizzerà l’ambiente milanista che fino alle ore 16,25 di ieri pomeriggio volava sulle ali dell’entusiasmo. Non potrà perché siamo alla terza giornata e perché la competitività della rosa resta, anche dopo il 4-1 dell’Olimpico, reale su tutti i fronti; è vero ieri alla prima difficoltà, come ha fatto notare Bonucci in conferenza, la squadra è sparita dal campo mettendo alla luce diverse carenze strutturali soprattutto in difesa ma oggettivamente la formazione messa in campo da Montella ieri contro la Lazio non era e non sarà il Milan. Il tecnico campano, colpevole forse di aver sottovalutato l’avversario, ha e avrà l’arduo compito di costruire un impianto di gioco in una squadra che per tre quarti è totalmente nuova e per farlo ha e avrà bisogno di tempo, solo e unicamente tempo. Romagnoli, Conti, Calhanoglu, Bonaventura, Kalinic sono quattro giocatori in grado di far cambiare volto ad una squadra, qualsiasi squadra, e la loro assenza dal primo minuto ieri è stata fatale su più fronti. È vero le decisioni di Montella avevano una ragione in essere: alcuni di questi cinque tornavano stanchi dall’impegno con la Nazionale e con pochi allenamenti in gruppo alle spalle, altri erano ancora alle prese con il recupero della condizione dopo un infortunio. Tutto giusto ma ieri, forse per la prima volta, la rosa del Milan ha dimostrato di non essere un insieme di pepite d’oro (vedi Cutrone totalmente avulso dal gioco) bensì ancora un ammasso di carbonio ancora troppo poco cristallizzato per trasformarsi in diamante.
Oggi in tanti cantano e canteranno vittoria sulla debacle del Milan (vedi Raiola) ma il percorso di cristallizzazione del diamante rossonero è ancora all’inizio e non sarà di certo una sconfitta a fermarlo.

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