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Milan, parla Kessie: «Un pò di stanchezza c’è»

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Frank Kessie è uno dei punti fermi del nuovo Milan, è il giocatore più utilizzato in questa stagione. L’ivoriano salterà la prossima partita per squalifica

Frank Kessie è uno dei tanti punti fermi del nuovo Milan, il giocatore ivoriano è il più utilizzato in questa stagione. La sua corsa e la sua grande forza fisica ne fanno uno dei titolari inamovibili del Milan di Gattuso, quest’anno ha già segnato 4 goal in campionato. L’ivoriano è in prestito con obbligo di riscatto: il Milan dovrà sborsare una cifra intorno ai 20 milioni di euro per riscattare il giocatore dall’Atalanta, il riscatto verrà dilazionato in diverse rate. Frank Kessie, attraverso un intervista rilasciato al mensile “Forza Milan” ha parlato a 360° sul suo momento attuale. Ecco le sue dichiarazioni:

LA STANCHEZZA – «Sì, un po’ di stanchezza c’è, ma non conta la stanchezza per me. Io devo crescere ancora e alzare l’asticella. Il momento più difficile in una gara per uno che gioca tanto come me è l’inizio, però dopo 20 minuti sono a posto: l’emozione mi sale dopo il riscaldamento, quando faccio gli scalini per scendere in campo.»

VITA PRIVATA E IL RAPPORTO CON MILANO – «Mi piace, è una bella città. Faccio avanti e indietro da Milano a Milanello. Qualche volta sono stato in Duomo. Poi sto a casa a riposare ed ascoltare musica, perché devo recuperare bene: gioco alla Playstation, dove mi metto capitano. Batto punizioni, rigori, faccio tutto io. Oppure esco con gli amici a giocare a bowling. Vinco sempre io»

LA PRIMA VOLTA ALLO STADIO – «Costa D’Avorio contro Guinea: è stata una bella partita con tutto lo stadio pieno. Quando ho preso il volo per arrivare in Italia e sono arrivato a Bergamo, sono andato a vedere Atalanta-Cagliari allo stadio. E lì mi son detto che avrei dovuto fare per forza questo mestiere. Sono passato dai 27 gradi ai -2/-3, perchè sono arrivato in inverno. Volevo subito tornare indietro. in vacanza mi piace tornare nel mio paese, dove ho amici e parenti»

I RINGRAZIAMENTI – «Al mio procuratore George Atangana, che mi ha portato dalla Costa D’Avorio a Bergamo, dove ho firmato con il direttore sportivo, Sartori. Poi sono andato a Cesena in prestito e devo ringraziare Rino Foschi e Massimo Drago, che mi ha fatto giocare tanto. Io sono arrivato lì come difensore centrale e l’allenatore mi ha messo subito a centrocampo, dove mi diverto di più perchè sono più vicino alla porta per far gol.»

GATTUSO – «Gattuso è stato un grande campione, ma tecnicamente penso di essere più forte io (ride). E il Milan è speciale per tifosi e progetto: mi è piaciuto»

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