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Milan, partito ieri il ricorso al Tas: ecco la difesa rossonera

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Dopo aver subito la condanna definitiva da parte dell’Uefa di un anno di esclusione dalle coppe europee, il Milan ha immediatamente annunciato di voler fare ricorso al Tas: ecco gli snodi principali del reclamo rossonero

Mesi di sofferenze, critiche, sospetti e pressioni mediatiche spropositate sono culminate con la sentenza Uefa ufficiale, che condanna definitivamente il Milan ad un anno di esclusione dalle coppe europee. L’ultima spiaggia per Fassone & co è quella del Tas: infatti, con l’aiuto di un affidabile team di legali, il club rossonero ha formulato il ricorso, inviato nella giornata di ieri, da presentare a Losanna. La speranza è quella di ribaltare il verdetto di Nyon venendo, possiamo dire clamorosamente, riammessi alle coppe europee. Nei prossimi giorni il ricorso verrà integrato con tutte le motivazioni secondo le quali il Milan starebbe subendo un’ingiustizia, cercando di spiegare al Tas l’innocenza rossonera.

I TRE PUNTI CHIAVE DEL RICORSO – Il ricorso difensivo formulato da Fassone e dai suoi fidati collaboratori, come riporta la Gazzetta dello Sport, si fonderà su tre punti cardine: scaricare la responsabilità dell’attuale situazione economica, sportiva e finanziaria del club  alla precedente proprietà, citare altri casi di mancato rispetto del Fair Play Finanziario in cui il trattamento della società in questione è stato ben più clemente rispetto a quello riservato al Milan (con la concessione del Settlement) e per concludere spiegare che se il club di via Aldo Rossi ha cambiato in corsa il business plan non è certo da tradurre come una dimostrazione di scarsa credibilità nel management, quanto piuttosto una scelta dettata dalla necessità.

L’ATTESA ROSSONERA – Intanto il Milan non potrà che aspettare; in merito a tale vicenda si è espresso ieri l’ad Fassone: «Non so quali percentuali di riuscita avremo, ma posso assicurare che daremo il massimo fino al novantesimo e anche oltre perché la sentenza sia modificata. Così non fosse i tifosi non si spaventino: avremo qualche soldo da spendere in meno ma il progetto non cambierebbe. La violazione dei bilanci, nel triennio 2014-2017, effettivamente c’è stata e la sanzione deve esserci, ma proporzionata. E un’esclusione va oltre. Un club come il nostro non lo merita. Mi auguro che i giudici decidano serenamente». I rossoneri quindi attendono fiduciosi: entro il 20 luglio arriverà la risposta ufficiale e definitiva.

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