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Milan, Piatek ma non solo: Leonardo scatenato ed entusiasta

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Milan lanciato sul mercato in entrata, non solo Piatek dunque ma altri innesti a garantire a Gattuso un ritorno più tranquillo

Milan in quinta marcia sul mercato dopo il via libera di Higuain al Chelsea, con l’argentino ancora in forse per la convocazione per la gara di Genova. Un match da ironia della sorte che tuttavia non vedrà in campo Piatek perchè squalificato. Leonardo martedì incontrerà Perinetti e Preziosi per chiudere la trattativa che tuttavia non fermerà il mercato rossonero in ingresso, secondo quanto riportato da Tuttosport. L’obiettivo di Leonardo permane quello di garantire altri due innesti per la rosa a disposizione di Gattuso, data la necessità più volte palesata durante tutto il girone di andata. Molto probabilmente non saranno operazioni a titolo definitivo come per Piatek ma l’idea resta quella di trovare due occasioni in prestito con diritto di riscatto sugli esterni offensivi e, se possibile, a centrocampo.

TANTI I NOMI – Come riportato da Corriere dello sport di questa mattina, il Milan si è assicurato per giugno il centrale classe 2000 dello Sporting Lisbona Tiago Djalò e starebbe dunque provando ad anticipare il colpo già a gennaio. Sempre secondo il quotidiano nella giornata di domani visite mediche e firma del contratto. Leonardo si muove su tanti fronti, malgrado i no incassati fino a questo momento da Sassuolo e Napoli per Sensi, Duncan e Diawara. Per quanto riguarda l’attacco invece il candidato numero uno rimane Danjuma Groenveld del Bruges. Una finestra sempre aperta per Carrasco nonostante i problemi legati all’ingaggio (operazione difficile per costi con il Dalian Yifang) Djenepo (maliano dello Standard Liegi) e Gelson Martins (sull’Atletico Madrid c’è però in pressing il Monaco).

PROFILI BASSI- Non poteva essere diversamente escluso Piatek, il quale dovrà dimostrare fin da subito che Leonardo non si è sbagliato. La storia dei suoi ultimi predecessori parla chiaro e in maniera nebulosa se andiamo a vedere gli innumerevoli attaccanti che uno dopo l’altro hanno fallito in quella zona del campo. Da qui la responsabilità di invertire la rotta e di riportare al Milan un attaccante da 30 goal a stagione come succedeva una decina di anni fa.

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