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Milan, quanta voglia di stadio nuovo: ecco perché è importante

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Il desiderio di un nuovo stadio a Milano è un tema che da anni anima il dibattito tra tifosi, addetti ai lavori e amministratori locali: ma perché questo desiderio è così forte?

Un nuovo stadio rappresenterebbe un salto di qualità in termini di comfort, servizi e tecnologia: potrebbe ospitare non solo partite di calcio, ma anche altri eventi sportivi e culturali, diventando un vero e proprio hub di intrattenimento. Come spiega benissimo la ricerca di ExpressVPN, un impianto moderno e all’avanguardia potrebbe generare maggiori entrate per i club, grazie alla possibilità di ospitare più eventi, vendere più biglietti e attirare nuovi sponsor, oltre al fatto che la costruzione di un nuovo stadio potrebbe fungere da volano per lo sviluppo di un’intera area, creando nuovi posti di lavoro e migliorando le infrastrutture. Uno stadio di proprietà poi è un simbolo di identità e appartenenza per i tifosi, che potrebbero vivere un’esperienza più coinvolgente e personalizzata, come raccontano grandi esempi nei campionati europei e non solo dai quali dovremmo tutti prendere spunto. Per questo motivo è utili andare ad analizzare la redditività e la tipologia di investimento fatta da due eccellenza a tal proposito: il Tottenham in Premier League e i Raiders a Las Vegas.

Londra e Las Vegas: stadi e investimenti con ritorni economici miliardari

Tra le strutture di ultima generazione quindi non si può non citare lo stadio del Tottenham Hotspur, ufficialmente chiamato Tottenham Hotspur Stadium, che è un vero gioiello dell’architettura sportiva moderna e una delle strutture più all’avanguardia nel mondo del calcio. Inaugurato nel 2019, ha rapidamente guadagnato una reputazione eccezionale per la sua progettazione innovativa e la vasta gamma di servizi offerti – tanto che squadre come il Milan (e non solo) hanno studiato l’organizzazione, la struttura e le tecnologie utilizzate per provare a costruire un giorno uno stadio paragonabile e che abbia la stessa visione. Costruito sulle rovine del vecchio White Hart Lane, demolito nel 2017, il nuovo stadio degli Spurs è una struttura avveniristica con oltre 62.000 posti. Ideato seguendo la visione del presidente Daniel Levy, l’impianto è stato progettato per essere operativo tutto l’anno, non solo nei giorni di partita.

Il progetto, dal costo di oltre un miliardo di euro, ha richiesto più di due anni per essere realizzato e rappresenta un equilibrio tra accessibilità e lusso. Circa 8.000 posti sono dedicati alle esperienze Premium, che spaziano dall’H Club, un esclusivo Members’ Club con cucina stellata, al Tunnel Club, dove pareti in vetro offrono una vista unica sul tunnel che collega gli spogliatoi al campo, con posti a sedere dietro l’area tecnica. Questa innovazione offre ai tifosi un accesso senza precedenti al dietro le quinte del match. Per chi cerca opzioni più accessibili, esistono comunque esperienze Premium più economiche, arricchite da ristoranti di alta qualità. Per rimuovere il fondo in erba – visto che lo stadio ospita un sacco di eventi aggiuntivi oltre a quelli calcistici – ci sono 68 motori che percorrono un sistema di binari (simile alla soluzione adottata al nuovo Bernabeu di Madrid). Il manto erboso viene conservato in un apposito magazzino, dove può rimanere per un massimo di dieci giorni prima che l’erba inizi a deteriorarsi. Un altro aspetto cruciale riguarda la capienza dello stadio: dopo un’attenta analisi della propria fan base e della sostenibilità economica legata ai prezzi, il Tottenham ha deciso di puntare su un impianto da poco più di 62.000 posti. La maggior parte di questi, circa 42.000, sono destinati ai tifosi con biglietti “General Admission”, mentre 8.000 posti sono riservati alle esperienze Premium. Questa configurazione permette al club di generare, durante i giorni di gara, ricavi medi di circa 5 milioni di sterline, includendo sia gli introiti dello stadio sia quelli delle attività collaterali.

Come detto in precedenza, la struttura che più di altre fa concorrenza allo stadio del Tottenham è quella costruita a Las Vegas – l’Allegiant Stadium, costato ben 1,8 miliardi di dollari in cui non è stato risparmiato alcuno sforzo durante il progetto. Il rivestimento nero conferisce un’eleganza che spicca in mezzo a una città luminosa e colorata. I due anelli superiori della tribuna sono a forma di ferro di cavallo per offrire una buona vista sulla Strip di Las Vegas e, al centro dello spazio aperto, si erge una torre alta oltre 28 metri coronata da una fiamma in onore di Al Davis, fondatore dei Raiders nel 1960. Queste alcune delle sue cifre da capogiro, pubblicate sul sito ufficiale:

  • 28mila tonnellate di acciaio strutturale utilizzato, più del peso della Statua della Libertà;
  • 19,31 chilometri di pozzi di cemento perforati per sostenere lo stadio, tre volte la lunghezza della Strip di Las Vegas;
  • 44 scale mobili;
  • Più di 2300 televisori in tutto lo stadio;
  • La tribuna della torcia Al Davis Memorial, alta 28,04 metri;
  • 6.967,7 metri quadrati di tabelloni video;
  • Più di 10 spazi per eventi;
  • Palco retrattile del peso di 8.618,26 tonnellate, quasi più pesante della Torre Eiffel;
  • È alimentato da 72 motori individuali;
  • 8mila posti auto;
  • 127 box VIP

Insomma, bisogna prendere appunti e sperare di trovare un modo di emulare modelli virtuosi di questo tipo.

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