Editoriali
Ecco perché Rafinha sarebbe perfetto per Montella
Il Milan ha il sì di Rafinha, manca ancora l’accordo con il Barcellona. Andiamo alla scoperta del talento brasiliano
Tanti i nomi accostati al Milan in questa finestra di caliomercato, tanti anche i centrocampisti: Renato Sanches, Milan Badelj, Marco Benassi, Claudio Marchisio, Grzegorz Krychowiak, Leander Dendoncker, Rafinha. Proprio quest’ultimo, forse, è l’uomo più adatto agli schemi di Vincenzo Montella. Bisogna capire se la dirigenza rossonera è alla ricerca di una valida alternativa a Franck Kessié oppure di una mezzala che possa adattarsi a diverse situazioni di gioco. Qualora la risposta fosse la seconda, ecco perché Rafinha rappresenterebbe l’acquisto giusto per il Milan:
- Modulo. Il brasiliano è nato e cresciuto con il 4-3-3: prima appliccando nel Barcellona B il modello di Josep Guardiola, poi giocando nel Celta Vigo di Luis Enrique, il quale successivamente lo ha riportato in blaugrana.
- Possesso. Se il diktat di Vincenzo Montella per il prossimo anno sarà “possesso palla”…allora non c’è migliore interprete di Rafinha. Inutile aggiungere che, oltre agli schemi della cantera catalana, il talento della Masia ha imparato a giocare sempre a palla bassa nel canonico tiki-taka.
- Duttilità. Rafinha può giocare indifferentemente come esterno d’attacco (alternativa a Suso, Bonaventura e Borini), trequartista (vice-Calhanoglu), mezzala (al posto di Kessié o Calhanoglu) e regista (in assenza di Biglia). Ben 4 ruoli per un vero e proprio jolly dal centrocampo in su.
- Tecnica. Il fratello di Thiago Alcantara porta in dote fantasia e tecnica sopraffina, qualità che nella rosa di Montella possiedono solo Suso e Calhanoglu. Inoltre il brasiliano andrebbe ad accrescere la colonia di mancini del Milan che, al momento, segnala la presenza dei soli Rodriguez e Suso tra i titolari.