Milan, riprende quota il gioco di rimessa

Al Renzo Barbera il Milan ritrova il successo esterno dopo oltre cinque mesi, grazie ad un gioiello individuale, tanto per cambiare, di Jeremy Menez. Nonostante la vittoria maturata in extremis e il pallino del gioco lasciato per larghi tratti della contesa ai padroni di casa, i rossoneri hanno interpretato bene le varie fasi della gara, creando comunque le occasioni e infilando la retroguardia di Iachini in contropiede. Una filosofia di approccio alle sfide, che in avvio stagionale ha fruttato ad Inzaghi diversi punti, e che ha avuto l’emblematico riscontro proprio nel match d’esordio con la Lazio, un 3-1 prodotto delle ripartenze micidiali di El Shaarawy, Honda e guarda caso, Menez. Ma a metà del cammino è stata forse l’impazienza a suggerire ad Inzaghi di “giocare” le partite, senza attendere solamente gli avversari. È lì che è iniziato il calvario del centrocampo del Milan, incapace di sviluppare trame di passaggi per 90′, complice una qualità davvero ridotta. A tre quarti della via, sotto il profilo delle scelte, e verrebbe da dire “alla buon’ora”, Inzaghi ha finalmente localizzato gli interpreti titolari, con Montolivo non più indispensabile, e con Bonaventura che al fianco di Van Ginkel e De Jong può finalmente permettersi anche lui una giornata no. Se poi ci mettiamo pure un Cerci in “modalità sblocco”, forse qualche chance per restare un altro anno Inzaghi può ancora giocarsela.