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Milan, Salvini: «Per la sicurezza degli stadi bisogna parlare anche con i tifosi»

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Dopo il polverone alzatosi sui social in seguito alla foto che ritraeva insieme Salvini e il capo ultras del Milan, il ministro dell’interno ha voluto fare chiarezza

Era l’appena trascorsa domenica, 16 dicembre 2018, all’arena di civica di Milano il clima era di festa assoluta. L’occasione? I 50 anni della curva Sud. Nella giornata, oltre alle consuete celebrazioni, si sono alternate diverse vecchie glorie rossonere ed è stato avvistato anche Matteo Salvini. Sui social nelle ore e nei giorni successivi si è poi alzato un polverone riguardante una foto che lo ritraeva con il capo ultras del Milan, Luca Lucci, che ha di recente patteggiato dopo essere stato arrestato in un’operazione antidroga. Il ministro dell’Interno ha voluto così fare chiarezza sull’accaduto:

«Il mio obiettivo è portare più sicurezza e tranquillità negli stadi. E per farlo bisogna parlare anche con i tifosi»

SU COSA OCCORRE FARE – «Riavvicinare a un tifo corretto, colorito, colorato, con bandiere e tamburi in stadi e curve d’Italia, isolando, condannando, e dimenticando gli episodi di violenza e aggressione»

L’OBIETTIVO – «Avere sempre meno polizia e carabinieri fuori dagli stadi e avere confronti anche accesi verbalmente durante i derby, che però non trascendano mai in aggressioni o episodi di violenza: è qualcosa che a nessuno dei miei predecessori è riuscito. Il fatto che io vada allo stadio da quando ho cinque anni e abbia frequentato anche la curva per tanti anni, quando ero giovane magari mi dà qualche vantaggio in più, conoscendo pregi e difetti. Che ci sono in ogni contesto umano».

 

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