Editoriali
Milan, squadra serena che ora sa anche soffrire: la svolta è arrivata
Milan, squadra serena che ora sa anche soffrire: la svolta è arrivata ed ora bisognerà lavorare per mantenere questi equilibri fino alla fine
Milan, squadra serena che ora sa anche soffrire: la svolta è arrivata ed ora bisognerà lavorare per mantenere questi equilibri fino alla fine.
NON È MAI TROPPO PRESTO- Milan, che bello! finalmente ci siamo, un Derby vinto dopo 4 anni, una solidità difensiva da grandi obiettivi e un equilibrio tattico senza troppi sbilanciamenti. Gli ingredienti per una grande stagione ci sono tutti, Ibra non disdegna la parola scudetto (non sarebbe lui se lo facesse) mentre in società si lavora per completare l’opera: i rinnovi di Donnarumma e Calha.
EQUILIBRIO PERFETTO- Calabria sui social parla di gruppo, una parola che molto probabilmente negli ultimi anni a Milanello pesava come un macigno, oggi invece la si usa con tutta la leggerezza che merita perchè il Milan di oggi è questo: una squadra solida che fa dell’equilibrio psico-fisico la propria arma vincente. Come sopra riportato manca ora l’ultimo tassello.
RINNOVI DECISIVI- Le cose migliorano di giorno in giorno, sarebbe assurdo, per non dire grottesco, pensare che Gigio e Calha possano non rinnovare a questo punto della stagione. Ragion per cui maldini sta lavorando per chiudere il cerchio mercato, almeno fino a gennaio. Il direttore rossonero sta lavorando molto bene, aveva solo bisogno di tempo e spazio, condizioni assolutamente necessarie per chiunque.
NON SOLO IBRA- Maldini ieri ha parlato anche del rinnovo di Ibra, per il quale ci sarà tempo ovviamente, intanto si fanno i conti su tutti i benefici portati dallo svedese: maggiore sicurezza in avanti, equilibrio psico fisico in allenamento e ponte tra Pioli e i giovani, crescita dell’autostima di tutta la squadra perchè si sa: una squadra giovane va bene ma l’uomo di esperienza, il punto di riferimento è assolutamente imprescindibile. Giusto però è ricordare che non c’è solo Ibra.
IL MILAN È SQUADRA- 11 Giocatori determinanti più la panchina a dar man forte, così si lotta tutti uniti per tornare a vincere. A partire dalla porta ognuno appare determinante mentre un anno fa era l’esatto contrario. La crescita è stata esponenziale ed ogni titolare oggi è inamovibile. Se pensiamo che a luglio Pioli era dato per partente, oggi possiamo gridare al “miracolo” sportivo, senza essere blasfemi. Certo, viviamo il momento, poi quel che sarà fra qualche mese nessuno lo può sapere.