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Milan Udinese, Jankulovski spiega: «Ecco che gara mi aspetto. Rossoneri da scudetto? Ho un’idea chiara in merito»

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Milan Udinese, Marek Jankulovski, ex terzino rossonero, ha commentato la gara in programma domani a San Siro e non solo

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Marek Jankulovski, ex Milan, ha dichiarato:

MILAN UDINESE – «Divertente. Ha più da perdere il Milan perché, dopo la sconfitta di Firenze, se vuole lottare per lo scudetto, non può più sbagliare. L’Udinese è la rivelazione di questa prima parte di stagione: ha fatto benissimo e merita la classifica che ha».

MOMENTO DEL MILAN – «Non è partito bene perché sta faticando ad assimilare il calcio di Fonseca, ma ha una rosa importante e il tempo per recuperare c’è. Io ho fiducia: con un filotto può accorciare sul Napoli che è leggermente favorita rispetto a Inter e Juventus».

VITTORIA NEL DERBY – «E’ stata un’affermazione bella e meritata. Purtroppo però con la Fiorentina ha perso sbagliando due rigori».

THEO HERNANDEZ – «È un esterno che mi piace tanto, uno dei più forti al mondo e non a caso ha eguagliato il numero di gol in A di Paolo Maldini. A Udine i rigori e le punizioni li calciavo, per questo qualche rete l’ho segnata (15 in campionato, 17 in tutto, ndr), mentre al Milan con tutti i fenomeni che c’erano, neppure nelle partitelle in allenamento li tiravo (ride, ndr)».

THEO HERNANDEZ-LEAO – «Sono due fuoriclasse e devono dimostrarlo con continuità. Tutti chiedono molto a Theo e Rafa: vedrete che saranno decisivi».

ITALIA E SPALLETTI – «Dopo un Europeo deludente, è stato bravo a ripartire alla grande e sta costruendo una squadra giovane e bella. Non avevo dubbi perché già a Udine aveva dimostrato di essere un grande lavoratore, uno che chiede tanto ai i suoi giocatori».

ANCELOTTI – «Un tecnico incredibile, una guida per il gruppo: abbiamo vinto la Champions e poi la Supercoppa Europea, ma la partita più bella di tutte è stata la semifinale di ritorno contro lo United: un 3-0 netto e meritato. Ancelotti è ancora il migliore e il Real fa bene a tenerselo stretto. Ho un bel ricordo anche di Leonardo e Allegri, anche se a causa degli infortuni ho potuto dare meno il mio contributo».

CAMBIAMENTI NEL MILAN – «Berlusconi e Galliani hanno cambiato tutto il mondo del calcio con loro intuizioni. A Galliani sarò sempre grato perché mi ha preso nel 2005 nonostante mi fossi rotto il perone. Berlusconi quando veniva a Milanello ci dava sempre una carica speciale. Ibra è diverso perché è alla prima esperienza da dirigente, ma ha una voglia di vincere pazzesca. Ho giocato con lui un anno proprio al Milan (quello dello scudetto 2010-11, ndr) e non accettava di perdere neppure nelle partitelle di allenamento… Noto che gli piace ancora prendersi le responsabilità e metterci la faccia facendo certe dichiarazioni. Così i giocatori sono più tranquilli».

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