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Milan Udinese, Ordine sentenzia: «Fofana mi ricorda quel grande ex rossonero, su Leao e Fonseca dico questo»

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Milan Udinese, Franco Ordine, noto giornalista, ha commentato la vittoria dei rossoneri contro i friulani: le parole

Dalle colonne del Corriere dello Sport, Franco Ordine ha commentato così Milan-Udinese:

PAROLE – «Ma allora Chukwueze e Okafor possono meritare una maglia del Milan senza creare scandalo e collaborando con tutti gli altri titolarissimi. Ma allora è possibile lasciare dietro la lavagna Tomori e Abraham a meditare sull’episodio di Firenze per far capire loro chi comanda a Milanello e chi sono i rigoristi. Ma allora, ridotto in dieci per un tempo infinito, questo Milan è anche capace di difendersi, con gli artigli oltre che con la perfetta occupazione degli spazi, dinanzi all’assedio cieco e disordinato dell’Udinese. Ma allora Pulisic, autore dell’ennesimo assist e protagonista del possibile 2 a 0 sprecato poi da Abraham, è qualcosa più di un semplice calciatore americano da 20 milioni e può diventare anzi una sorta di leader silenzioso facendo anche il terzino in qualche tratto per dare consistenza alla fragile sponda di Terracciano. Ma allora, è qui si chiude la prima parte del ragionamento, Fonseca ha dalla sua parte la stragrande maggioranza dello spogliatoio ed è in grado di superare il secondo snodo della stagione, del valore simile a quello del derby vinto. Sono due i Milan da giudicare nella sfida di ieri sera vissuta sotto una sorta di diluvio universale: il primo, della durata della mezz’ora iniziale, capace di produrre calcio di qualità, di guadagnare l’1 a 0 sfiorando addirittura il possibile raddoppio; il secondo giunto fino all’ultimo minuto di recupero con uno schieramento da difesa di forte Apache (5-3-1) per custodire quel vantaggio dimostrando che Pavlovic non è così male, che Thiaw si può considerare recuperato alla causa rossonera, che Fofana è qualcosa di più di una semplice diga e comincia a somigliare, di partita in partita, a Marcel Desailly.  Se questa è una ripartenza del Milan resta difficile indovinarlo. Perché già altre volte ha vissuto tra alti e bassi nella stessa partita. Lo capiremo presto, già martedì sera con l’appuntamento per la Champions League al cospetto del Brugge che non è assolutamente banale. Dopo due sconfitte contro i giganti del mega-girone, Liverpool e Bayer Leverkusen, un mancato successo vorrebbe dire considerarsi fuori dal torneo europeo già a fine ottobre. Leao, con una faccia un po’ così, è l’unico rimasto in panchina nonostante la necessità di sostituire prima Morata e poi Chukwueze, segno allora che forse le spiegazioni fornite dal club venerdì sera dopo la conferenza-stampa di Fonseca (turn-over) nascondono qualcosa d’altro. E se c’è qualcosa d’altro da chiarire è bene che lo facciano gli interessati, i due portoghesi, senza trasformare la vicenda in un processo a porte aperte».

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