2015
Milan-Verona 1979: quando Novellino fece esplodere San Siro
Di nome fa Walter, di cognome Novellino. Ai nostri occhi è noto come tecnico noto per promozioni dalla B alla A e per salvezze importanti con squadre spesso non attrezzate per la massima serie. Un uomo da battaglia, adatto alle piccole piazze. Eppure i vecchi cuori rossoneri sicuramente non l’hanno dimenticato, così come alla vigilia di Milan-Verona di domenica, non avranno dimenticato quel match tra rossoneri e gialloblu del campionato 1978/79.
Mancano quattro giornate alla fine del torneo, tre dopo questa gara. Juventus e Inter, rivali storiche, sono decisamente dietro. Ma la vera rivale è a sorpresa il Perugia, secondo a soli 2 punti in meno e, soprattutto, imbattuto. Il Milan è primo pur senza stelle. Una ci sarebbe ed è l’intramontabile Rivera, ma gli acciacchi si fanno sentire e in questa stagione spesso rimane fuori. Si fanno spazio alcune nuove leve, tra cui proprio Novellino.
Bisogna stringere i denti per conquistare la stella maledetta, sfuggita troppe volte dal 1968 e spesso in modo rocambolesco. A San Siro arriva, però, un avversario che è presagio di sventura. Il Verona, anzi la “fatal-Verona”, come è chiamata la squadra veneta da quel 1973, quando all’ultima giornata il Milan fallì clamorosamente la conquista della stella perdendo proprio al “Bentegodi”.
Novellino quel giorno non c’era, ma Rivera sì e con lui tanti altri. Una batosta troppo brutta da digerire. La paura quel giorno a San Siro è tanta e si respira. Puntuale come un esattore delle tasse arriva il gol veronese che apre le marcature nel primo tempo. Lo segna una vecchia conoscenza rossonera: lo “sciagurato” Egidio Calloni, che al Milan non ne metteva dentro una e che ora punisce. Il Verona è ancora fatale: a fine primo tempo è 0-1 con i rossoneri che rientrano negli spogliatoi a testa bassa, Novellino in testa. La stella sfugge via ancora una volta.
Ma un sussulto arriva a inizio ripresa: l’orgoglio del capitano, Rivera, rientrante, viene fuori. Proprio lui pareggia e ridà coraggio ai suoi. Ma sembra non bastare. Il Verona non dà spazi. Il capitano non basta, servirebbe un colpo di scena, ma manca poco. Poi al minuto 84 la svolta. Buriani corre sulla fascia e mette in mezzo un pallone forse imprendibile. Eppure Walter vola in alto, con tutte le ultime forze, incorna di testa e insacca il pallone del 2-1. La sua corsa si interrompe quando si distende a terra quasi a baciare l’erba, stremato. Finirà così e lui sarà l’eroe della giornata.
Con quel gol il Milan, di fatto, si porta a casa lo scudetto, anche se ufficialmente bisognerà attendere altre due settimane. E’ la rivincita su un avversario, il Verona, che in casa rossonera non è mai stato amato. Quel giorno Novellino ha scritto un’importante pagina nella storia del Milan.