Editoriali
Mirabelli, quanto sarebbe bello se nessuno riportasse più le sue parole
Mirabelli torna a parlare e ogni sito o testata lo riporta: quanto sarebbe bello per i tifosi rossoneri che ciò non accadesse?
In queste ore si rintracciano su più fronti le parole, rilasciate a Radio Sportiva, di Massimiliano Mirabelli che, in veste di opinionista ed ex direttore sportivo del Milan, da il proprio sacrosanto giudizio sull’operato di Elliott e del suo successore in rossonero Frederic Massara. Tutto giusto, tutto legittimo ma viene da chiedersi perché ogni sito, testata (cartacea e online) si sente obbligata a riportare le sue parole?
Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone, dirigenti nell’anno 2017 sotto la proprietà di Yonghong Li, possono essere oggettivamente additati per aver dilapidato oltre 230 milioni di euro solo sul calciomercato per costruire una rosa non soltanto qualitativamente identica a quella precedente, come testimoniato dal settimo posto in classifica al termine di quella stagione, ma anche di aver rallentato enormemente il progetto di ricostruzione del club attraverso l’acquisto e il mantenimento di giocatori che, tutt’oggi, rappresentano un freno alle ambizioni a stelle e strisce dei rossoneri.
Calhanoglu, André Silva, Ricardo Rodriguez, lo sfortunato Andrea Conti senza dimenticare i già rimossi Bonucci e Kalinic sono stati quasi tutti dei veri e propri buchi nell’acqua da parte dell’allora dirigenza milanista. Considerazioni fatte con il senno di poi, è vero, ma che a maggior ragione non autorizzano Mirabelli ad ergersi a giudice severo e immacolato esprimendo i più disparati giudizi sul lavoro di chi si è trovato costretto a raccogliere i cocci delle sue scelte sbagliate.
Appare dunque ininfluente e, per alcuni fastidiosa, ascoltare il sermoneggiare con autoreferenziale saggezza di Mirabelli che riporta alla memoria dei già fin troppo delusi tifosi rossoneri tempi che vorrebbero dimenticare.