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Mirabelli sbotta: «Non difendo la poltrona, oggi ho tanti nemici». Ma il suo futuro non è a rischio
Massimiliano Mirabelli si toglie il bavaglio e parla a cuore aperto del proprio futuro affermando: «Sapevo che venendo qui avrei avuto tanti nemici». Il suo posto tuttavia non è a rischio
Intervenuto ai microfoni di SkySport fuori dalle porta di Milanello, Massimiliano Mirabelli ha così parlato del proprio futuro, mai come oggi, in discussione: «Non difendo la mia poltrona, chi mi conosce lo sa. In questi mesi ho lavorato solo ed esclusivamente per il bene del club. Sapevo, una volta scelto il Milan, che avrei avuto molti nemici, i quali sarebbero sbucati al primo errore».
Una frase che rimanda ai tanti addetti ai lavori che hanno già dato per spacciato il futuro al Milan del direttore sportivo Mirabelli. Un futuro ancora solido, come vi abbiamo riportato in esclusiva ieri (LEGGI QUI FUTURO MIRABELLI) che manterrà l’attuale uomo-mercato nel proprio ruolo ma con la possibilità di affiancargli un altro elemento, scelto dalla società, che si occupi più pragmaticamente di mantenere rapporti diplomatici e politici equilibrati.
Riguardo agli errori commessi Mirabelli risponde così: «C’è bisogno di tempo noi abbiamo un progetto definito e stiamo attraversando un anno franco. Siamo focalizzati sulla squadra per il futuro, con giocatori e allenatori importanti e giovani, che risulteranno fondamentali. Gattuso? Siamo contenti di averlo rimesso in panchina, con lui possiamo costruire qualcosa».
Proprio a proposito di Gattuso, chi lo conosce sa, che per il tecnico rossonero la maglia del Milan è come una seconda pelle; pertanto il rinnovo, che avrà come ovvio validità contrattuale di tre anni, non rappresenta in alcun modo un ostacolo per la società. Vista la reciproca volontà di voler fare solo e unicamente il bene del Milan, il tecnico sarà il primo a fare un passo indietro in caso di un futuro fallimento del suo progetto tecnico.
NIENTE RISCHI PER MIRABELLI – La conferma e la totale fiducia riposta da Elliot a Marco Fassone indirettamente tiene anche Mirabelli saldo nel proprio ruolo di direttore sportivo. L’ex Inter infatti è uomo di Fassone e difficilmente, nonostante la stagione al momento non si prefiguri come indimenticabile, ripudierà la propria scelta. Inoltre la strategia concordata in vista della prossima stagione (caso Donnarumma da sbrogliare e arrivi funzionali al progetto tecnico) ha la necessità di avere proprio Massimiliano Mirabelli al timone. Non è un mistero infatti che nella prossima sessione di calciomercato il Milan abbia il dovere di fare cassa attraverso probabilmente la vendita di un elemento di spicco (Donnarumma candidato principe) per rispettare i paletti imposti dalla Uefa: l’arrivo di Reina, voluto proprio da Mirabelli, servirà alla società di via Aldo Rossi proprio in funzione al dialogo con Raiola e alla volontà dei rossoneri di trovare la soluzione economicamente più vantaggiosa al club. L’atto di forza compiuto da Mirabelli nella passata stagione (firma o non gioca) potrebbe essere reiterato anche l’estate prossima per non correre il rischio di dover svendere il proprio talento come fece la Roma con Salah.