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MN24 – Collovati: «Milan, Giusto scegliere Rangnick anche a costo di scelte impopolari»
Intervistato in esclusiva da Milan News 24, Fulvio Collovati ha parlato della situazione legata all’emergenza coronavirus e al futuro del Milan
Intervistato in esclusiva da Milan News 24, Fulvio Collovati ha detto la sua riguardo alla decisione della Uefa di rinviare Euro 2020.
È d’accordo sulla decisione di spostare Euro 2020 al prossimo anno?
«La decisione di spostare l’Europeo nel 2021 è stata necessaria ma è impensabile poter riprendere prima di metà maggio anche perché ricominciare con il campionato significherebbe per gli addetti ai lavori iniziare gli allenamenti già tra poche settimane. In questo momento in Lombardia ci sono 500 morti al giorno e perciò mi aspetto che le varie federazioni si riuniscano e prendano una decisione, concordata anche con la Fifa, per prolungare i contratti in scadenza dei calciatori anche al mese di luglio».
Tra le ipotesi messe sul tavolo dalle varie Federazioni c’è anche la possibilità di far disputare in Serie A i playoff e i playout. La convince?
«Non sono favorevole e credo non lo siano neanche molte società. Credo che sia più probabile la non assegnazione del campionato piuttosto che procedere con i playoff. La lotta Scudetto è ancora serrata ma per quanto riguarda le retrocessioni non vedo perché chi è stata quintultima per tutto il campionato si debba sentire coinvolto in una lotta alla retrocessione come l’ultima o penultima».
Il Milan sembra aver affidato il proprio futuro a Ralf Rangnick. Potrebbe essere finalmente lui l’uomo giusto?
«Questo è un momento delicato per tutte le programmazioni calcistiche, e soprattutto per il Milan, perché quando si comincia con un nuovo progetto ci si deve muovere per vedere i prossimi giocatori e lavorare sul campo. Rangnick non lo conosco ma sposo idealmente la sua filosofia: dopo anni di insuccessi e un susseguirsi di giocatori e allenatori non da Milan è il momento di prendere una decisione netta e procedere con un riassesto a livello di bilancio e sportivo puntando su giovani forti».
La politica riguardo agli stipendi portata avanti da Elliott sembra essere molto rigida. A rischio il futuro di Donnarumma, Ibrahimovic e Romagnoli?
«Non mi sembra che con loro in campo il Milan abbia raggiunto le prime quattro posizioni in classifica. Credo che qualora si scegliesse di abbassare il monte stipendi per creare un bilancio più sano e un assetto auto-sostenibile anche determinati sacrifici saranno necessari».
Recentemente Ivan Gazidis è finito nell’occhio del ciclone per alcune decisioni discutibili come il licenziamento di Zvonimir Boban. Un suo giudizio?
«Gazidis ha scelto Maldini e Boban e perciò è giusto che sia giudicato anche lui: tutti hanno una responsabilità in quello che sta succedendo al Milan».
Come valuta la rinnovata fiducia a Pioli nonostante le voci insistenti su Rangnick?
La fiducia di Gazidis a Pioli è stata normale e, con una stagione in quel momento ancora tutta da giocare, la capisco perfettamente. Pioli non ha un compito facile e sentire, nonostante tutto, la vicinanza della società è importante. Ciò che ho trovato, almeno a livello di tempistiche, inadatto è stato il trattamento riservato a Boban: il suo licenziamento, secondo me, sarebbe dovuto avvenire a stagione finita e non in un momento delicato come quello anche perché, va ricordato, che il Milan è ancora in lotta per due competizioni (Europa League e semifinale di Coppa Italia, ndr)».