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Moggi sullo scoppio di Calciopoli: “Tutto cominciò per Galliani”
A quasi un decennio dall’inizio del processo, l’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi è tornato a toccare la più grande ferita del recente calcio italiano, Calciopoli. Queste le sue parole nella puntata odierna de ‘La Zanzara’ su Radio24:
“Un giorno Berlusconi mi chiamò a palazzo Grazioli. Da buon contadino non sapevo neppure se fosse casa sua o la sede del partito. Sono andato lì. Prima mi disse che c’erano delle intercettazioni senza rilevanza penale di cui era al corrente anche Galliani, Carraro e un generale. Mi offrì di andare al Milan. A quel punto Galliani, che non gradiva, fece scoppiare il caso. La realtà – dice Moggi – è una sola. Quando ero alla Juve al massimo abbiamo vinto due scudetti consecutivi. Dal 2000 al 2004 hanno vinto la Lazio, il Milan e la Roma. La Lazio, per l’alluvione allo stadio con 74 minuti di sospensione della partita. Cosa mai successa. La Roma anche grazie al caso Nakata. Ci hanno fatto perdere dei campionati per cose irregolari, in quel momento la Juve era la parte debole. Torniamo all’alluvione di Perugia. Guarda caso poi viene fuori dalle intercettazioni che Collina va a parlare con Galliani e dice: vengo a mezzanotte, entro dalla porta dietro così non mi vedono. Se non poteva vincere il Milan, non volevano nemmeno che vincesse la Juventus“.
Sul presidente Federale, Tavecchio:
“Non può rinnegare la nostra amicizia perché quando era ai Dilettanti veniva sempre a Torino a parlare con Giraudo perché diceva che le cose in Federazione non andavano bene”.