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MONTELLA: “Al MILAN ho trovato una famiglia, qui funziona tutto. Niente alibi. Superare INTER e ATALANTA per arrivare in Europa”

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Vincenzo Montella, tecnico del Milan, ha così parlato attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport dei suoi primi mesi in rossonero e degli obiettivi futuri.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Vincenzo Montella ha così parlato del suo approdo al Milan e dei suoi primi mesi di gestione:

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“Qui funziona tutto, dunque nessun alibi. Ogni componente lavora con serietà al servizio della squadra: il management, la segreteria, l’ufficio stampa, il magazzino, i giardinieri, la cucina. Non c’è niente che non mi piaccia o che non funzioni. C’è la grande organizzazione che ho sempre immaginato. Si percepisce la mentalità di chi ha una grande storia e pensa sempre in grande, al di là degli ultimi risultati meno gratificanti. Ho trovato una famiglia con tante anime pronte a sostenerti, ho cercato di stare un passo indietro per capire la struttura e i pensieri di tutti. La criticità maggiore è stata ricostruire la convinzione dei giocatori. Anche se Mihajlovic ha fatto un buonissimo lavoro: fosse rimasto magari avrei allenato la squadra in Europa”.

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Sulla rivalità con l’Inter:  “Arrivare anche un solo punto sopra l’Inter, che ha fatto grandi investimenti, mi farebbe piacere – ha spiegato l’Aeroplanino alla Gazzetta dello Sport -. Ma non mi valuto in rapporto agli altri, solo rispetto a quanto faccio con la mia squadra. Mi auguro semmai che il derby riguardi presto zone più alte della classifica. Per l’Europa ci sono più competitor: anche l’Atalanta durerà fino alla fine”. 

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Sul rinnovo: “Dipende dalla società, a ognuno il suo lavoro. La domanda non mi è ancora stata fatta. Nel caso, risponderei cercando di capire gli obiettivi, la valutazione che danno della rosa e quello che vogliono da me. Berlusconi? Credo sinceramente che il presidente mi stimi. Iniziare un lungo ciclo rossonero? Mi piacerebbe, l’importante è avere la possibilità di crescere insieme”.

Su Fabregas: “Tecnicamente è fortissimo. Ma avessi 150 milioni ricomprerei i miei, a cui devo tutto. Ognuno è stato a suo modo utile e questo mi soddisfa: a volte abbiamo dovuto fare a meno per infortunio di cinque nazionali italiani e chi ha giocato ha fatto bene lo stesso. Per me i migliori al mondo sono loro e poi… dobbiamo finire il campionato. Se dovesse rimanere Berlusconi avanti con il progetto giovani? L’importante è capire le aspettative e insieme vedere che cosa offre il mercato. Si possono fare buone cose anche senza grande budget, prendendo giocatori adeguati e funzionali”.

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