Montella e il modulo: ora che si fa?

La vittoria di questa sera ha riportato fiducia in tutto l’ambiente. Ora Montella deve risolvere il problema del modulo

Facciamo una premessa: la caratura dell’Austria Vienna non è un indicatore attendibile per fare valutazioni a lungo termine. Detto questo, il Milan visto questa sera ha vinto e convinto. Il 3-5-2 ha funzionato, Bonucci è tornato a fare Bonucci. Tuttavia, il modulo andrà testato anche contro avversari di livello per ricevere l’approvazione finale. Non bisognava esaltarsi per i 6 gol rifilati allo Shkendija (con la difesa a 4), non bisogna esagerare con i panegirici oggi dopo un 5-1 più che meritato. L’aspetto più positivo della prestazione dei rossoneri è stato quello mentale: dopo la batosta dell’Olimpico era necessario allontanare le critiche, gli sfottò, le lingue biforcute di chi aspettava il Milan al varco. Calhanoglu ha fatto vedere di che pasta è fatto (la qualità è qualità e non c’è avversario che tenga), André Silva ha dimostrato di non essere poi così scarso come tanti sostengono. Il portoghese è già a quota 5 nella classifica cannonieri di Europa League a 3 reti di distanza da Boakye della Stella Rossa.

MONTELLA E IL MODULO – Il merito di Montella è stato principalmente quello di ridare fiducia all’ambiente, di motivare la squadra nel momento in cui la perdita di certezze poteva far calare la tensione. Con questa vittoria viene definitivamente archiviata e lasciata alle spalle la pratica Lazio e si inizierà a guardare con fiducia alle prossime tre partite contro Udinese, Rijeka e Spal. Ora la palla passa al mister campano, con un grande dubbio di modulo per domenica: riproporre la difesa a 3 o proseguire con le proprie convinzioni tattiche?