2015

Montolivo: “Ora dobbiamo svegliarci serve più carattere, Inzaghi deve ancora imparare ma…”

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Riccardo Montolivo, capitano rossonero, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport parlando della stagione in corso, dei problemi del Milan, di Inzaghi e qualche giudizio sui singoli, ecco le sue parole:

Quale è il ruolo preferito? “Il ruolo che si adatta meglio alle mie caratteristiche è quello di regista davanti alla difesa. Però so adattarmi e questo è un punto di forza. Già adesso, comunque, Inzaghi mi chiede di fare il regista decentrato. Noi giochiamo con il centrocampista centrale che si abbassa molto e io posso occupare lo spazio lasciato da De Jong, anche se non è un meccanismo facile”. A cosa è dovuto il calo di inizio 2015? “Il nostro problema è mentale: non riusciamo a tenere attaccata la spina, a restare concentrati per 90 minuti. La differenza tra una squadra grandissima e una che ha ‘solo’ giocatori importanti è proprio questo. Obiettivo? Roma e Juve sono più forti, con tutte le altre possiamo giocarcela. La squadra che temo di più per il terzo posto è il Napoli. Se dal mercato arriva qualche campione è ben accetto, altrimenti continueremo a lavorare sui nostri difetti”.

Su Inzaghi e sulla sua carriera:”Ha grandissima autorità e non è scontato per un tecnico giovane. Ha un’idea di gioco ben chiara, mi ricorda il Prandelli della Fiorentina. Deve ancora imparare il mestiere, commetterà degli errori, ma può diventare un grandissimo allenatore.  Mi vengono in mente un paio di situazioni in cui si è arrabbiato moltissimo: contro il Genoa, il Sassuolo. E’ molto sanguigno, viscerale. Sente e vive la partita. Magari adesso può servire più bastone e meno carota”. Montolivo tra qualche gioco compirà 30 anni, un bilancio della carriera? “Mi mancano dei trofei: sono a quota zero… Sono comunque orgoglioso. Resto affezionatissimo all’Atalanta, sono stato capitano in un club glorioso come la Fiorentina. Ho fatto Confederations Cup e una finale europea, ho giocato un Mondiale e quasi due. Le circostanze mi hanno tenuto lontano dalle vittorie: magari nelle grandi squadre c’erano giocatori migliori di me. Dal 2015 mi aspetto uno scatto mentale da ognuno di noi. Non dobbiamo più concedere nulla, nemmeno in allenamento. Bisogna tirare fuori le unghie. Abbiamo i valori per arrivare al terzo posto”.

Poi il capitano rossonero ha parlato un po dei singoli:”Torres non è andato bene per problemi di ambientamento e per l’esplosione di Menez, ma è un ragazzo fantastico. Mario Balotelli è divertente e buono. E poi penso che sia un peccato non vedere tutte le domeniche il suo talento. Deve riordinare le sue priorità. Non credo che Mario sia stato la causa dell’eliminazione al mondiale. El Shaarawy e De Sciglio devono essere un po’ più cattivi, ma sono un patrimonio per il Milan e per l’ItaliaEl Shaarawy deve trovare equilibrio: quei quattro mesi pieni di gol hanno trasmesso l’immagine di un giocatore diverso. Lui fa un grande lavoro difensivo, non può segnare 30 reti a stagione, ma 15 sì. Per quanto riguarda Cristante è stata una cessione condivisa: lui voleva più spazio e il Milan non poteva garantirglielo”.

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