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Nasce Roberto Baggio, il Divin Codino – 18 febbraio 1967 – VIDEO
Il 18 febbraio 1967 nasce Roberto Baggio, leggenda assoluta del calcio italiano e Pallone d’oro nel 1993
Ci sono giocatori e campioni. Ci sono campioni e leggende. Roberto Baggio, nato a Caldogno il 18 febbraio 1967, rientra proprio in quest’ultima categoria. Soprannominato Raffaello e Divin Codino, Baggio ha fatto innamorare le tifoserie di tutta Italia grazie alle prodezze calcistiche e alla sua profonda umiltà. Negli anni della sua gloriosa carriera calcistica, ha saputo distinguersi come uno dei migliori della storia del calcio, non solo nostrano, ma anche mondiale: un talento puro, un genio che vivrà nei ricordi di milioni di persone per decenni.
Caratteristiche tecniche
Attaccante di classe ed eleganza assolute, Baggio era un fantasista in grado di ricoprire più ruoli: seconda punta o trequartista, centravanti o attaccante esterno. Paragonato a Giuseppe Meazza, è stato descritto da Michel Platini come un “nove e mezzo” in quanto considerato a metà strada tra un attaccante e un rifinitore. Baggio era abile sia in fase di impostazione che di finalizzazione, dotato di grande visione di gioco e capacità nel fraseggio, veloce nei movimenti e preciso nel tiro, nonché bravo esecutore di calci piazzati e rigorista. Il giocatore perfetto, il giocatore completo.
Carriera: Fiorentina e Juventus
In carriera, Baggio ha segnato ben 205 reti in Serie A, collocandosi al settimo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi, preceduto da mostri del passato come Piola, Nordahl e Meazza. Cresciuto calcisticamente nel Vicenza, esplode nella Fiorentina, che lo acquista nel 1985. Vestirà la maglia viola per cinque stagioni, totalizzando 94 presenze e 39 reti, per poi passare ai rivali della Juventus nel 1990. A Torino vincerà il suo primo Scudetto e la Coppa Italia nella stagione 1994-95, mentre sul palcoscenico internazionale sarà protagonista della conquista della Coppa UEFA 1993.
Carriera: Milan e Brescia, Nazionale e Pallone d’oro
Passa quindi al Milan nel 1995, squadra con cui vince all’esordio il suo secondo Scudetto in carriera, nella stagione 1995-96. Dopo un anno al Bologna e due trascorsi nuovamente a Milano, sponda Inter, vive una seconda giovinezza al Brescia tra il 2000 e il 2004, anno del suo ritiro, con cui disputa 95 partite segnando ben 45 gol. La sua classe, i suoi dribbling e i suoi gol lo hanno portato nel 1993 a vincere il Pallone d’oro, diventando uno dei cinque italiani a conquistare il più ambito premio calcistico individuale. L’anno seguente, con la maglia della Nazionale Italiana, trascina i compagni e il tecnico Sacchi ai Mondiali di USA 1994, arrendendosi solo ai rigori nella tragica finale persa contro il Brasile.