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Nazionale, vacante il posto tra i pali: Donnarumma o Sirigu per il dopo Buffon
Nazionale, il posto tra i pali è ancora vacante ed ora la scelta a Mancini, da provare nelle prossime sfide in programma
Italia-Argentina giocata a Manchester, è l’ultima gara di Buffon in azzurro, prima di raggiungere Parigi per la nuova avventura franco-europea. La nazionale italiana cerca ora un erede degno dell’ex bianconero, per il ruolo di nuovo numero uno starebbe infatti prendendo sempre più quota la candidatura di Salvatore Sirigu, oltre a quella di Donnarumma, fino ad ora primo candidato. Roberto Mancini era presente in tribuna rossa domenica a San Siro per Inter-Torino, potendo così constatare di persona l’eccellente stato di forma dell’estremo difensore granata, autore, al minuto 92, di un intervento miracoloso su una conclusione dal limite di Perisic. Soddisfatto ovviamente il presidente del Toro Urbano Cairo che quando avrà anche Zaza a disposizione fisserà l’obiettivo Europa per la prossima stagione: «Dopo quella parata ho pensato che ho fatto bene a non privarmi di lui e a rinnovargli il contratto». E Donnarumma? Tornando alla nazionale, dopo aver conquistato i tifosi granata, Sirigu ora spera di aver conquistato anche il ct azzurro. Nelle tre amichevoli estive giocate dall’Italia lo scorso giugno, contro Arabia Saudita, Francia e Olanda, la porta italiana ha visto alternarsi il numero 99 rossonero e Mattia Perin: ora, con quest’ultimo costretto da Szczęsny al ruolo di secondo nella Juventus e il primo che in questo inizio di stagione non ha particolarmente brillato nel Milan, Sirigu può davvero sognare quella maglia numero 1 dell’Italia in vista degli imminenti impegni contro la Polonia, il 7 settembre, e contro il Portogallo, il 10 settembre, entrambe per la Nations League.
ETERNO DUALISMO: Fino ad un anno fa sarebbe stata pura follia, pensare di mettere in dubbio Donnarumma, un portiere che valeva la modica cifra di 70 milioni di euro, valeva appunto perchè oggi le cose sono un po’ cambiate. Speriamo si tratti solo di un momento complicato dovuto alla crescita atletica, anche perchè psicologicamente non è facile dover affrontare il dualismo sia con il Milan (Reina) che con la nazionale. Le incertezze espresse con il Napoli (lasciando da parte gli errori della passata stagione) non lasciano ben sperare ma il ragazzo è giovane e forte e dal fondo si può solo risalire, con tanto lavoro e soprattutto affidandosi a Gattuso, un uomo prima che un tecnico.