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NESTA: “Appena arrivato a MILANO ero sconvolto e infelice, poi furono gli anni migliori della mia carriera”

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Intervistato da il Corriere dello Sport, Alessandro Nesta, ex difensore di Milan e Lazio, ha così parlato del proprio passato e dei più bei match tra le sue ex due squadre:

“Su tutti la finale di Coppa Italia in cui ho anche segnato un gol. La Lazio dopo tanti anni vinceva un trofeo, una serata che ricorderò per sempre. E poi quella del 4-4 nell’anno dello scudetto. Una partita stupenda, con giocatori fenomenali. Shevchenko, quando arrivai al Milan, me la ricordava sempre. Segnò, se non sbaglio, tre gol. Con la maglia del Milan, invece, non ho mai giocate partite super. Posso dirlo. La partita con la Lazio la soffrivo un pochino, la sentivo. Quando Cragnotti mi cedette al Milan fu un momento difficile, non volevo andare via all’inizio, me lo dissero con sei-sette mesi d’anticipo, poi arrivai all’ultimo giorno di mercato convinto che non sarebbe successo nulla. Mi ritrovai da Formello a San Siro in poche ore, fu un giorno particolare e non potevo essere felice. Dopo sono stato felicissimo, perché il Milan mi ha dato tantissimo e per tanti anni, ma quel giorno non lo ero. Prima della fine del campionato dovevo andare alla Juve, sembrava fatta, poi era nato un discorso con l’Inter. A metà agosto era finito tutto, gli ultimi giorni di mercato rivenne fuori il Milan, ma l’operazione venne chiusa proprio nelle ultime ore. Diciamo che era quello il mio destino. Nedved un anno prima era andato via, la società era in difficoltà, sennò un giocatore come Nedved non lo vendi”.

Sulla cessione del Milan e l’addio di Berlusconi come proprietario: “E’ difficile pensare ad un Milan senza Berlusconi, ha creato non solo una squadra importante, ma uno stile, un grande stile. Il presidente ha dato questa impronta, è stato diverso dagli altri club. Dura vederlo con un’altra proprietà, è difficile che possano ripetere certi successi, ma poi lo stile Milan non è una cosa astratta. Sai come ti devi comportare, non puoi fare quello che vuoi. Devi giocare e comportarti bene, loro pensano a tutto. Almeno, sino a quando c’ero io, andava così. Credo sia necessario avere un gruppo forte italiano, anche la Juve lo ha creato e ha costruito i suoi successi sul blocco della difesa, poi metti dentro gli stranieri che fanno la differenza. Il Milan ci sta provando, anche se penso stiano seguendo questa politica per motivi di budget, il giovane costa meno rispetto al campione formato. Montella? Mi piace molto, mi piace perché ha un’idea di calcio interessante, allena una squadra offensiva, è molto bravo. In questo momento il Milan forse è in difficoltà, anche se ha vinto a Bologna. Come momento generale di forma forse sta meglio la Lazio, sono due grandi squadre, giocheranno un calcio aperto, gli episodi come al solito diventeranno decisivi”.

Sulla possibilità di allenare in futuro Milan e Lazio: “Non ci penso, potrei dire tutte e due. Se fai l’allenatore e se capita l’occasione non puoi fare distinzioni. Ma ora è presto e sto bene qui negli Stati Uniti. Vedrò la partita in tv, c’è un canale che trasmette il campionato italiano, è una partita di cartello. Pronostico? Diciamo pareggio”.

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