HANNO DETTO
Nesta: «Tre nomi per i miei dieci anni in rossonero»
Nesta ha parlato a Sportweek, il settimanale di Gazzetta dello sport, ricordando sia i suoi inizi ma anche la parte più importante della carriera
Nesta ha parlato a Sportweek, il settimanale di Gazzetta dello sport, ricordando sia i suoi inizi ma anche la parte più importante della carriera.
ANCELOTTI IL PRIMO- «Un secondo padre, un allenatore che ti fa vivere bene anche se pretende molto. Per lui avrei fatto di tutto. È uno che non abbandona i giocatori, anche se fanno male. È una spugna che assorbe i problemi lasciando tranquilla la squadra. Berlusconi e Galliani erano gente abituata a vincere, che sicuramente premeva sul mister. Eppure lui arrivava al campo col sorriso».
MALDINI- «Mi ha insegnato a vivere il calcio in una certa maniera. A Roma ero abituato ad affrontare laprofessione in modo istintivo.
Paolo mi ha fatto capire come si arriva ad alto livello: col lavoro, la costanza e superando gli errori. Capitava anche a lui di sbagliare, ma ci passava subito sopra. Era una macchina da guerra».
SHEVCHENKO- «Nelle grandi partite segnava sempre. Mentre ad altri tremavano le gambe, lui si esaltava».