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NIANG: “Ho indossato la maglia del MILAN con merito. Avevo bisogno di allontanarmi da Milano”
Intervistato dal The Guardian, M’baye Niang, centravanti del Watford in prestito dal Milan, ha così parlato del proprio futuro proprio a metà tra rossonero ed il club di Pozzo:
“Quando sei giovane tutti hanno problemi, certamente, ripensando a due o tre anni fa, stavo ancora commettendo degli errori. Ho commesso degli errori che mi hanno danneggiato. Ora mi piace pensare di essere un po’ più maturo, un po’ più saggio, e sicuramente capisco molte più cose della vita, e di come le cose funzionino. Ora posso ripensare alle mie esperienze per imparare. È presto per dire ce mi sento a casa qui. Sono appena arrivato, ma mi piacerebbe restare in Inghilterra. Il tipo di gioco che c’è qui mi piace. Devi essere forte fisicamente per fare bene e io lo sono. In Inghilterra mi sto abituando e sto imparando la lingua lavorando duramente. Posso fare tutto liberamente qui, divertirmi giocando a calcio, scendere in campo regolarmente e imparare. Lo so che ero al Milan, ma a volte bisogna fare un passo indietro per tornare più forti. La gente mi chiede se le aspettative fossero troppe, ma non è mai solo una questione di troppa pressione. Ho giocato partite molto importanti, e sono stato anche abbastanza fortunato da segnare durante questo match. Se sei al Milan è perché meriti di esserci. Ho meritato quel trasferimento perché ho lavorato. Ho la giusta forza e carattere per stare in un così grande club. Posso sopportare la pressione dei riflettori: mi piace che le persone siano interessate a me, che guardino le mie partite, se non riesci a fare i conti con questo sei costretto a cambiare club, ma questo non è il motivo per cui me ne sono andato. Questo è stato più qualcosa di cui avevo bisogno, un nuovo inizio. Ci sono state stagioni al Milan in cui giocavo, e altre in cui non scendevo in campo e sono stato ceduto in prestito al Montpellier e al Genoa. Loro hanno cambiato molti allenatori, da quando mi sono unito a loro, e, non lo dico per cercare scuse, ma questo non facilita la vita a un giovane giocatore. Nel calcio poi bisogna avere costanza e mantenere sempre un certo livello e non riuscivo a farlo tutte le volte. Probabilmente questo è il fattore che ha giocato contro di me più di tutti gli altri”.