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NIANG, SUSO E PALETTA: quando il prestito valorizza
Secondo quanto scritto dal sito de La Gazzetta dello Sport, Niang, Suso e Paletta, tre dei calciatori più rappresentativi di questo ottimo inizio di stagione del Milan, hanno tutti qualcosa in comune: l’aver fatto almeno un anno di prestito in un altra squadra.
Il primo a giovare della “cura temporanea” – scrive la Gazzetta – è stato M’baye Niang; il centravanti francese già a gennaio del 2014 era tornato in Francia per ritrovare il gol: nel primo anno e mezzo al Milan, zero gol in Serie A e quel palo a Barcellona che suonava come una condanna. Meglio andare al Montpellier, dove effettivamente il francesino fa anche bene (4 gol), ma rovina tutto sfasciando la sua Ferrari in una scorribanda notturna: rimandato a Milanello. Esattamente 12 mesi dopo, l’occasione al Genoa grazie all’asse Galliani-Preziosi: è Gasperini a compiere il miracolo, esaltando le qualità dell’attaccante nel suo gioco spettacolare. Il presidente del Grifone fa anche un pensierino ad acquistarlo a titolo definitivo, ma Galliani è inflessibile: Niang è un patrimonio del Milan e un suo personale pallino, visto che lo aveva acquistato, ancora minorenne, dal Caen bruciando la concorrenza dei club inglesi. Lo scorso anno, Mihajlovic ne intuisce le potenzialità, ma è lo stesso giocatore a non crederci troppo: tutto si ferma ancora con un incidente d’auto, in cui si infortuna gravemente alla caviglia e chiude così la stagione (e le ambizioni europee del Milan) in anticipo.
Praticamente identica la sorte di Suso, anche lui in prestito al Genoa nella passata stagione. Per lo spagnolo 6 reti in 19 presenze e soprattutto la consapevolezza dell’aver ritrovato la classe che aveva portato il Liverpool a scommettere su di lui, quando era solo un giovanissimo talento delle nazionali giovanili spagnole. Tornato al Milan, sembrava dovesse diventare pedina di scambio nel mercato estivo: dopo l’amichevole di Bordeaux, Montella si è messo di traverso: l’esterno d’attacco titolare era già in casa, meglio investire altrove.
Il terzo beneficiario, forse il più sorprendente, dell’effetto “aria nuova” è Gabriel Paletta: dopo le prestazioni opache al Milan sul difensore italo-argentino ci punta forte l’Atalanta che gli affida le chiavi della difesa. Eppure non basta, anche Montella quest’estate lo vede dietro Zapata nel ruolo di partner di Romagnoli, mentre la società acquista Gustavo Gomez: l’infortunio del colombiano e l’ambientamento a rilento del paraguayano lo proiettano in formazione titolare. E non ne è mai più uscito.