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Nuovo stadio Milan, che ASSIST a Cardinale! Mistretta (Ass. Opere Pubbliche San Donato): «Il progetto va AVANTI». Poi PUNGE Sala

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Nuovo stadio Milan, Mistretta, assessore Opere Pubbliche di San Donato, ha commentato così lo stato del progetto rossonero

Massimiliano Mistretta, assessore alle Opere Pubbliche e Mobilità del Comune di San Donato è intervenuto sul canale Youtube del giornalista Fabio Marcomin. Le sue dichiarazioni sul progetto del nuovo stadio del Milan:

PAROLE – «Sarà potenziata moltissimo la ferrovia, avremo anche diverse navette. Parcheggi in area Parco Agricolo Sud? Le regole del Parco lo consentono. Pochi vigili? Facciamo parte di Milano, ci dovrà essere collaborazione a prescindere, nessuno potrà sottrarsi. San Siro? Milan vuole costruire a San Donato. Le soluzioni individuate per limitare l’uso delle auto sono molteplici. Nell’accordo di programma (a cui partecipa Ferrovie dello Stato) stiamo puntando a un potenziamento della ferrovia. La fermata attuale si dovrà trasformare in una stazione dove arriveranno molti treni, questo sarà uno snodo fondamentale dato che la fermata è adiacente all’area. Poi ci sarà un sistema di accesso ciclopedonale che scavalcherà la ferrovia, sia a est che a ovest dove ci saranno gli ipotetici parcheggi in area PAS (ne riparlerà più avanti, NDR). A questo si aggiungerà anche un sistema di navette che potranno collegare sia Rogoredo che la fermata metro con l’area SFrancesco, e altre aree di grossi parcheggi di interscambio. Ad esempio, c’è una grossa area in Via XXV Aprile (oltre la Paullese, poco distante dalla metro) che può accogliere l’arrivo di molte persone con le navette, senza che queste persone intasino singolarmente le arterie stradali. Ci sono diverse soluzioni che si stanno sviluppando per risolvere l’aspetto critico più importante. Esistono le condizioni per garantire la maggior parte degli accessi con mezzi pubblici e navette (bus che fanno spola e si valuta anche un binario che costeggia sul lato ovest l’area SFrancesco, che si collegherebbe direttamente con Rogoredo, così da diluire i tifosi). S1 e S12 sono le linee ferroviarie che attualmente passano nell’area. Oggi sicuramente il sistema dei trasporti S1 e S12 è critico, non efficiente e con diverse soppressioni dei treni. Credo che l’implementazione della stazione non possa prescindere dalla implementazione dei treni che passano per la stazione. Si prevede un quadruplicamento della tratta, e tale vantaggio sarà non solo per lo stadio ma per tutti i pendolari che useranno quella linea”. Poi sull’accordo di programma e San Siro: “Abbiamo letto le ipotesi recenti su San Siro, noi pensiamo che lo stadio a SDonato sia una opportunità la città. Milan farà le sue valutazioni, noi porteremo avanti con serietà il nostro percorso che avrà ricadute positive sul territorio. Da elementi in nostro possesso riteniamo che il Milan è interessato a costruire lo stadio nella nostra area, a breve recinterà l’area. Quindi noi porteremo avanti l’iter. Sicuramente PAS e Città Milano verranno coinvolte nella VAS (a titolo consultivo, NDR). Abbiamo ricevuto richiesta da parte di Milano di coinvolgere i due enti succitati; se questi enti saranno interessati faranno richiesta motivata e il Comitato valuterà alla unanimità se farli aderire o meno. Ricorsi TAR? Penso che la giustizia farà il suo corso, noi con grande serietà stiamo procedendo per portare avanti un progetto che caratterizzerà il futuro di San Donato che non è solo lo stadio. Noi riteniamo di aver fatto le cose con estrema correttezza, non siamo preoccupati dai ricorsi. Prossimi appuntamenti? La segreteria tecnica sta affrontando la elaborazione della VAS, tema centrale del momento (come vi avevo indicato, NDR)”. Se si entra nel vivo prossimo anno? “Beh, se si fa la VAS stiamo già nel vivo. Parcheggi nel PAS permeabili? Le regole del PAS prevedono la possibilità di realizzare parcheggi, basta che siano permeabili e che ogni mq venga compensato con altrettanta area verde. Capisco le preoccupazioni ma nessuno andrà in deroga delle regole che sono ben chiare. Per ora non abbiamo chiesto di usufruire degli spazi (edifici) nell’area del Milan, non è un tema sul tavolo. Il Milan nella piazza prevede un auditorium, su quello (anche per la capienza ridotta di 3.000 posti) stiamo ragionando come Comune su giornate dedicate, eventi pubblici, ecc. Lo stadio diventa difficile da utilizzare per noi. Quella è un’area privata sulla quale era stato già approvato un progetto per un’arena sportiva da 18k posti. Mancava solo la firma del proponente. Il proponente ha temporeggiato, ma sinceramente a noi non risulta un completo disinteresse su quel vecchio progetto, anzi, altre società avrebbero interesse ad avere un’arena da 18k posti. Poi chiaramente venendo fuori l’interesse del Milan che userebbe i mq previsti e già approvati, il proponente ha trovato più interessante il progetto del Milan (anche da un punto di vista economico), piuttosto che l’arena precedente. Quel vecchio progetto è ancora valido, se il proprietario volesse potrebbe firmare la convenzione fino a gennaio 2025. Cascina? C’è la disponibilità del Milan che prevede il recupero di quella struttura, attualizzandola all’interno di una visione che si collega al PAS. Ad esempio, con la creazione di un mercato agricolo a km zero. C’è sempre stata grande attenzione da parte del club nei confronti del territorio, basti vedere la pulizia realizzata nell’area, che per noi era molto critica anche dal punto di vista della sicurezza pubblica e criminalità”. Sicurezza? Comando polizia ad hoc? “E’ ancora prematuro parlare di questo, sicuramente lo stadio richiederà interventi delle forze dell’ordine. Noi non abbiamo il numero di agenti necessari ma in questi casi c’è sempre il supporto dei comuni limitrofi. Noi siamo sul territorio di Milano, quindi loro comunque sono coinvolti sulla gestione della viabilità e della sicurezza. Questo a prescindere da qualche resistenza a difesa di alcune scelte, come ad esempio San Siro, che Sala oggi vede messo a rischio da scelte del Milan. Quando poi le cose si definiranno si dovrà dialogare tra amministrazioni per la gestione di tutte le aree di confine, dovere di tutte le PA coinvolte».

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