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Nuovo Stadio Milano: l’obiettivo di Milan e Inter
La costruzione del nuovo stadio di Inter e Milan ha come obiettivo quello di affiancarsi alle altre big europee
A breve – come affermato dall’ad nerazzurro Antonello -, Inter e Milan sceglieranno ufficialmente quale dei progetti diventerà il nuovo stadio delle due squadre milanesi dal 2027.
Nell’analisi fatta da Gazzetta.it, vengono elencati quelli che sono gli obiettivi delle due società: «Il nuovo impianto aggiungerebbe al patrimonio del club un asset fondamentale anche nell’ottica di una futura rivendita, ma l’obiettivo principale di Suning è un altro: lo scopo è quello di triplicare (almeno) gli incassi da stadio grazie a una maggior offerta di servizi e all’area annessa (comprendente attività commerciali, di intrattenimento, etc). In soldoni, in viale della Liberazione si stima che il nuovo stadio porti un incremento degli incassi di circa 80 milioni all’anno. Un obiettivo che sarebbe reso possibile grazie all’arricchimento dell’esperienza dei tifosi nel giorno della partita e l’implementazione di tutta una serie di attività collaterali che vanno dai tour turistici alla ristorazione e all’intrattenimento puro. In sostanza, lo scopo dell’Inter (e del Milan) è quello di rendere l’impianto fruibile per 365 giorni all’anno, diversificando e ampliando l’offerta anche a chi non è strettamente tifoso. Nell’ottica dei nerazzurri, quella espressa dal Ceo Antonello, un impianto più redditizio è premessa fondamentale per mantenere la competitività anche in ambito internazionale, soprattutto al cospetto di club come Barcellona, Real Madrid, Manchester United e Bayern, che superano tutti abbondantemente quota 100 milioni contro i 45 raggiunti dall’Inter nell’ultima stagione pre-Covid (la più redditizia in assoluto nella storia nerazzurra in quanto a incassi da stadio) esclusivamente grazie a biglietteria, abbonamenti e hospitality».
Il focus ha poi evidenziato quale sarà l’esborso economico delle due squadre: «L’esborso richiesto a Inter e Milan, impegnatesi a coprire il 90% dei costi, potrebbe essere fortemente ridimensionato rispetto alle previsioni iniziali che parlavano di 1,2 miliardi di euro per la realizzazione del progetto nella sua totalità (vale a dire impianto più aree annesse). Il piano accettato dai due club, che prevede il rispetto delle volumetrie stabilite dal piano di governo territoriale per la costruzione delle parti extra-stadio, riduce infatti notevolmente la parte edificabile nell’area attorno al futuro stadio. Dopo la dichiarazione di “pubblico interesse” riconosciuta a inizio mese dal Comune, passo decisivo per dare impulso al progetto, si ragiona su un’area edificabile inferiore ai 100 mila metri quadri previsti in origine. Logico, dunque, che i costi si riducano sensibilmente. Superate anche le ultime resistenze di chi voleva evitare l’abbattimento di San Siro, a partire dal comitato “Sì Meazza”, adesso bisognerà passare alla fase operativa. Bisognerà ritoccare il piano relativo all’area annessa all’impianto e scegliere uno dei due progetti arrivati alla fase finale».