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Oddo: «Milan, con Higuain e Gattuso sei da Champions»

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Massimo Oddo, vecchia conoscenza rossonera, è fermo da qualche mese. In attesa di una nuova avventura in panchina l’ex allenatore dell’Udinese dice la sua sul nuovo Milan

Con il Milan ha avuto una lunga e felice parentesi, conclusasi nel 2011. Adesso Massimo Oddo è un allenatore, attualmente disoccupato. Ultima esperienza: la panchina dell’Udinese, persa dopo una terribile serie di 11 sconfitte consecutive. Quest’anno, almeno per il momento, lo gusterà da spettatore e in quanto tale ecco l’interessante intervista dedicatagli dalla Gazzetta dello Sport:

«È il secondo anno che non comincio la stagione. Ho metabolizzato. Vado anche allo stadio con mio figlio Francesco anche se lui mi dice sempre che preferisce giocare»

SUGLI EX COMPAGNI ROSSONERI DIVENTATI ALLENATORI – «Dei tre quello che vedevo di più è Rino. Lo aveva dentro. Di Nesta non lo avrei mai detto, ma quando ci siamo visti a Miami ho visto un’altra persona, di Pippo ho sempre pensato che ci avrebbe potuto provare»

SU COME VEDE IL MILAN – «Molto bene. Ero in tribuna per la Roma e l’ha vinta meritatamente, ma io ho visto un bel Milan per 70 minuti anche col Napoli e la sconfitta è stata una casualità. È sicuramente sulla strada giusta e credo possa ambire ai posti per la Champions, è una squadra di livello»

SUI MOTIVI DI TALE OTTIMISMO – «Perchè ha un Higuain in più. L’argentino è proprio il giocatore che mancava al Milan. Che è, tra le grandi, la squadra che ha più margini di miglioramento e di crescita. Se penso a un acquisto come Caldara che è un difensore molto forte»

SU CUTRONE – «Mi piace molto. Ci fu una mezza trattativa quando allenai il Pescara in A. Lo volevo»

SUL RISULTATO PERFETTO PER UN ALLENATORE – «Le confesserò una cosa che, magari, voi giornalisti non rilevate: paradossalmente per noi allenatori, a volte, è meglio vedere uno 0-0 che una partita con tanti gol. Per ogni gol c’è un errore. In uno 0-0 ci può essere una partita perfetta, ma è chiaro che lo spettatore va allo stadio per vedere i gol»

SUI MONDIALI – «C’è un livellamento generale, grande organizzazione. E una Francia ben ricostruita. Poi il bel calcio della Croazia, molto offensivo. Il calcio che ho sempre ricercato nella mia idea: qualità, palla a terra, personalità, sicurezza che ho trovato anche negli uomini forti dell’Inter come Perisic e Brozovic. Li ho visti diversi rispetto al club, si sentivano leader».

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