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Paganini: «Il ciclo di Pioli non è finito. Ecco i NOMI per l’attacco, sul futuro di Leao e Theo Hernandez…» – ESCLUSIVA

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Paolo Paganini ha analizzato in ESCLUSIVA a Milannews24 tanti temi legati al mondo rossonero: tutte le dichiarazioni del giornalista Rai

In esclusiva a Milannews24.com è intervenuto il noto giornalista Rai Paolo Paganini per analizzare il mercato che è stato e quello che sarà, passando per il futuro di Pioli sulla panchina rossonera e altri temi rilevanti del mondo rossonero.

Nonostante il secondo posto consolidato e l’Europa League ancora in corso sono ancora molte le voci di un possibile addio di Pioli. Secondo lei, il ciclo è finito?
«Per me Pioli deve essere elogiato per la stagione che sta facendo. Il Milan è secondo in classifica ed è in corsa per l’Europa League e va considerato che il tecnico rossonero ha lavorato in un clima non proprio disteso perché all’inizio era stato criticato per i tanti giocatori infortunati, poi la sconfitta nel Derby e l’eliminazione dalla Champions. Ha dimostrato comunque di saper tenere il gruppo e adesso, che siamo nel pieno della stagione, il Milan si trova in una situazione favorevole sia in campionato che in Europa League. Il ciclo Pioli per me non è finito e sta dimostrando di essere un grande allenatore».

Quindi il futuro della panchina si deciderà in base ai risultati da questo momento fino alla fine della stagione?
«Questo discorso vale per Pioli, come per Allegri e per altri allenatori. I conti si fanno alla fine ma in questo momento il tecnico rossonero sta dimostrando di aver tenuto una squadra a livelli importanti, considerando che l’Inter ha fatto un campionato a sé stante, sia in Italia che in Europa».

Il mercato che è stato, forse, non aveva dato gli esiti sperati ad inizio stagione ma con la sfida contro il Verona è arrivato il gol numero 40 dei nuovi arrivati. Era solo una questione di adattamento e fiducia?
«La politica del Milan per quanto riguarda le strategie di mercato è stata intelligente. Con i soldi ricavati da Tonali hanno rifatto una squadra prendendo giocatori con esperienza europea: Pulisic e Loftus-Cheek erano comunque giocatori del Chelsea e lo stanno dimostrando a gioco lungo. La campagna acquisti è stata quindi molto buona, probabilmente è mancato un vice-Giroud che garantisse un certo numero di gol perché, alla fine, il peso è andato tutto sulle spalle del francese. Nell’insieme è stata molto soddisfacente».

A gennaio sarebbe dovuto arrivare un ulteriore difensore oltre a Gabbia. I rossoneri sono tornati con quasi tutta la fase difensiva a disposizione ma in estate si tornerà sul mercato: Buongiorno è l’unico vero grande obiettivo?
«Secondo me dipenderà tutto da chi sarà l’allenatore. Se rimarrà Pioli allora ci sarà un certo tipo di mercato, mentre se dovesse arrivare Conte sarebbe un mercato diverso. Indipendentemente dall’allenatore, l’investimento importante che dovrà fare il Milan sarà sulla prima punta».

Proprio sulla questione attaccante: Giroud continua a macinare minuti ma, oltre ad Okafor e Jovic, serve trovare il sostituto del francese che è tentato dalla MLS. Quali sono i nomi in attacco? Troppo tortuosa la strada per Zirkzee?
«Al 90% credo che Giroud voglia fare l’esperienza negli Stati Uniti e allora in quel caso il Milan avrà bisogno di una prima punta molto forte. Dipenderà tanto da chi farà il mercato insieme a Ibrahimovic. Ci sono Sesko, David ma la priorità, secondo me, verrà data a calciatori che conoscono il campionato italiano come Zirkzee. Molti se lo dimenticano ma sull’attaccante del Bologna, c’è un diritto di prelazione da parte del Bayern e quindi i bavaresi sono in pole position rispetto a tutte le altre squadre. Zirkzee piace sia al Milan ma anche ad altre squadre italiane e straniere. Le alternative ci sono e il Milan le aveva già seguite nell’estate scorsa».

Theo Hernandez sta viaggiando a livelli mostruosi in questa stagione. Ci sono buone possibilità che rinnovi con il Milan o la minaccia estera è sempre più seria?
«Se dovesse arrivare un’offerta molto importante per Theo Hernandez, che è uno dei migliori nel suo ruolo, sarebbe comunque difficile dire di no. Perché, come era successo con Tonali, con quei soldi il Milan è andato a pescare giocatori importanti e non gli ha fatto abbassare il livello qualitativo della rosa e non ha fatto rimpiangere chi è andato via».

È tornato il vero Leao in questo 2024: felice e con un futuro ‘en rose’ a Milano?
«Leao ha dato dei messaggi piuttosto indicativi, mostrando di trovarsi bene a Milano. L’estate scorsa il Milan aveva ricevuto offerte importante per tanti dei suoi big ma alla fine ne aveva venduto solo uno ovvero Tonali. Alla fine, questa strategia si potrebbe vedere anche la prossima estate. Magari potrebbe essere sacrificato, per cifre importantissime, un big rimanendo con l’ossatura della squadra».

Quello che è successo nella settimana del Milan va oltre al rettangolo verde: che idea si è fatto della situazione e di un’ipotetica penalizzazione?
«È una situazione che deve essere verificata con massima attenzione. Una volta che verrà chiarita si faranno tutte le valutazioni del caso ma, in questo momento, non è una notizia che deve inficiare a livello tecnico quello che sta facendo questa squadra».

Questione stadio: lei pensa che si andrà verso San Donato o la ristrutturazione di San Siro?
«San Siro è sempre stato il tempio del calcio a Milano. Il romanticismo ormai non si sposa molto col calcio attuale che è diventato un vero e proprio business. Ora entrano in gioco i discorsi di marketing e strategie finanziarie importanti. Sappiamo benissimo che le grandi società che investono nel calcio vogliono avere gli stadi di proprietà. Non mi meraviglierei che ci possa essere un avanzamento del progetto del nuovo stadio del Milan».

Si ringrazia Paolo Paganini per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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