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Palmeri CRITICA l’operato del mercato Milan: «Spreca tempo e finisce con le terga per terra, guardate cos’è successo con Fofana!»

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Il giornalista Tancredi Palmeri ha espresso il proprio giudizio sul mercato fatto dal Milan finora, che ha visto il solo arrivo di Morata

Attraverso un editoriale pubblicato per Sportitalia, Tancredi Palmeri si esprime negativamente su quanto fatto finora dai dirigenti del mercato Milan, che dall’inizio della sessione estiva hanno portato avanti tante trattativa chiudendone di fatto soltanto una, ovvero quella per l’arrivo di Alvaro Morata dall’Atletico Madrid.

LO SBAGLIO DEL MILAN – «Poi c’è lo sbaglio del Milan. Allora: non riuscire a prendere dei giocatori perché costano troppo fa parte del mercato. Altra cosa è andare sistematicamente a trattare giocatori che sai che hanno quel prezzo, su cui spendi un mare di tempo. E finire sistematicamente con le terga per terra perché ti impunti sul credere che certe clausole imprescindibili verranno meno. Per fare due esempi, è successo con Taremi, è successo con Zirkzee (nota: in quel caso Joorabchian non era avido, ma i 15 milioni di commissioni erano la conditio sine qua non grazie al quale fu possibile stabilire una clausola a 40, e dunque totalmente insensato pensare di ridimensionarli), ed è successo di nuovo con Fofana».

LA TRATTATIVA PER FOFANA – «Nessun rialzo improvviso del Monaco dalla sera alla mattina: nel calcio di alto livello non funziona così. Semplicemente, il Milan ha provato a prendere un nazionale francese in scadenza a 15 milioni. Ha trovato l’accordo con il giocatore, ma ancora una volta non aveva fatto i conti con il club. Ha fatto un’offerta senza avere feedback positivo conseguente, ha continuato a reiterare la stessa offerta finché ha avuto campo libero, fino a quando il Monaco che non aveva mai detto nessun prezzo ma che non aveva accettato quel tipo di valutazione, ha infine aperto contatti seri con Manchester United e Atletico. Tempo sprecato di nuovo, nonché buttato il vantaggio rispetto alle altre, ancora una volta concedendo alle competitor la possibilità di rientrare per propria insipienza nel non fare un rialzo ragionevole ma deciso».

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