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Paquetà, grandissimo impatto ma…è davvero il suo ruolo?
Paquetà il trascinatore, una gara di impegno e sacrificio quella di Roma, sempre presente nel gioco e nel carattere di squadra
Paquetà, un’altra grande prestazione contro la Roma, un assist nato da un pallone “rapinato”, un cartellino giallo ed un temperamento da leader più che da appena arrivato. Il ragazzo gode di un carattere da grande giocatore, da trascinatore e soprattutto da chi si sa adattare per consentire al proprio tecnico di fare di necessità virtù. Questo per dire che Gattuso, intento nel proseguire con il 4-3-3 lo impiega come mezz’ala quando magari potrebbe essere molto più utile come trequartista in un 4-2-3-1, con Bakayoko davanti alla difesa e il brasiliano a dar man forte a Piatek che ieri sera ha faticato come un dannato per ricevere un pallone giocabile. Forse ne è arrivato uno, l’ha buttato dentro e siamo tutti contenti ma non è così che dovrebbe giocare il centravanti per 90 minuti. Troppa fatica a creare occasioni da goal, baricentro troppo basso e Bakayoko in mezzo ad aiutare tantissimo la difesa ma poco efficace nel proporsi in avanti. Gli esterni? Da dimenticare. Dispiace dirlo ma anche Suso in questo periodo non rende al massimo, Calhanoglu invece ci prova ma il rimpianto di non aver preso un esterno vige ancora in Casa Milan, come un obiettivo certo per il prossimo mercato. Tornando a Paquetà, Daniele Adani, commentatore tecnico della gara dell’Olimpico ha sottolineato un aspetto molto importante dell’inserimento di Paquetà nell’undici di Gattuso.
ADANI- «Non era facile sostituire Bonaventura in quella fase del campo, Paquetà lo ha fatto con tattica e sacrificio. Non c’erano dubbi che avesse queste qualità ma ha sorpreso dal punto di vista del riempimento della manovra sotto le due fasi. E’ entrato nella cultura italiana prima del previsto, anticipando i tempi. Piatek ha totalmente azzerato le differenze tra campionato polacco e italiano».