HANNO DETTO
Pato: «Arrivo al Milan? Mi accolsero a braccia aperte, Ancelotti…»
Alexandre Pato si è raccontato, a cuore aperto e senza peli sulla lingua. Lo ha fatto fa in prima persona a “The Players Tribune”
Alexandre Pato si è raccontato, a cuore aperto e senza peli sulla lingua. Lo ha fatto fa in prima persona a “The Players Tribune”:
ARRIVO AL MILAN – «Sfortunatamente, alla fine di agosto scadeva il termine della registrazione delle liste e io non avevo ancora 18 anni, quindi fui costretto a saltare il Mondiale per Club. Sono nato il 2 settembre. Se fossi venuto al mondo qualche giorno prima sarei stato Campione del Mondo due volte. Ma solamente potermi allenare con queste leggende era speciale. I brasiliani mi accolsero a braccia aperte: Ronaldo, Cafu, Dida, Kakà. E no, non vivevo a casa di Cafu!! – però uscivamo spesso perché i suoi figli avevano più o meno la mia età»
ANCELOTTI – «Ancelotti diventò come un padre per me. Ha addirittura chiamato il suo cane Pato. Avete visto la foto dei festeggiamenti sul bus scoperto a Madrid, con gli occhiali da sole e il sigaro? Ecco, al Milan certe volte arrivava in elicottero. Viveva a Parma e sua moglie lo sapeva guidare. Scendeva come James Bond. Se c’è qualcuno che sa come si vive con stile, quello è Carlo»