HANNO DETTO
Pato: «La gestione delle vittorie è complicata. Leao? Gli consiglio di…»
Alexandre Pato ha rilasciato qualche dichiarazione alla Gazzetta dello Sport sul derby. Le parole dell’ex attaccante rossonero
Alexandre Pato ha rilasciato qualche dichiarazione alla Gazzetta dello Sport sul derby. Le parole dell’ex attaccante rossonero.
MOMENTO COMPLICATO – «La premessa è che nel mio spogliatoio c’era un discreto numero di leggende… La chiave di lettura è solo una: tra gli allenamenti e le partite non c’era differenza, l’atteggiamento era lo stesso. Una cosa bella. Io avevo la fortuna di vedere Maldini allenarsi al 110% tutti i giorni. Arrivava prima, faceva lavoro extra. Ibra lo stesso. Cafu uguale. Campioni che non pensavano all’orologio, ma solo a lavorare il meglio possibile. Quindi più che parlare, per capire la strada giusta bastava osservare. Per quanto riguarda la situazione attuale, posso solo dire che se usi lo stesso atteggiamento dell’anno scorso non va bene. A volte la gestione che segue le vittorie è più complicata di quando non vinci. Comunque sono sicuro che Pioli riaccenderà la luce perché è un grandissimo allenatore. Mi piacerebbe conoscerlo.»
LEAO – «Deve fare ciò che sente col cuore, perché a volte hai troppe persone intorno che ti dicono cosa fare. Deve decidere per ciò che pensa lo renderà felice. Leao comunque al Milan ha casa, ha tutto ciò che gli serve. E lui ha caratteristiche fantastiche. Se posso dargli un consiglio gli dico di restare sempre esterno. In alcune cose sul campo ci somigliamo».
SEGNARE IN UN DERBY – «Pelle d’oca. Pensi tutta la settimana a quello, prima della partita a me formicolava la pancia e quando segni l’unica cosa che ti viene in mente è: ‘Mamma mia, quanto è bello…’. Ti senti come se avessi dieci chili di meno. Vedere la festa scudetto è stato rivivere la mia del 2011».
UOMO DECISIVO – «Rafa può fare la differenza, ma a me piace molto anche Giroud. Lui è amico del gol, e nel derby sa già come si fa».
DE KETELAERE – «Quando arrivi al Milan, specie se sei giovane, a volte è complicato ingranare subito. C’è pressione ovunque, dai tifosi e dai media. Io credo che lui, assieme al Milan, vivrà un febbraio di rinascita e avrà l’opportunità di rifarsi. Occorre pazienza proprio come è successo con Leao, sono sicuro che farà molto bene. Lui però dovrà mantenere sempre l’attenzione alta, anche perché non è al Milan di passaggio».
DERBY SENZA IBRA – «Quando smetterà, è uno che dovrà stare dentro lo spogliatoio. Il suo ruolo è quello: far capire ai più giovani che fra vincere e perdere c’è differenza».