2015

Pedullà: “Derby, superficiale chi ha giudicato Honda l’unica pecca di Mihajlovic”

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Questo il rapporto di Alfredo Pedullà in riferimento al derby, dove il giornalista annovera tutte le scelte di Mihajlovic che non lo hanno convinto, inclusa la mossa probabilmente più contestata dai tifosi, di Honda trequartista:

“I superficiali, quelli che guardano la partita, non la capiscono e se la fanno raccontare, hanno indicato in Honda il peggiore del Milan nel derby. Hanno dato la sufficienza a De Sciglio, e qui la partita non se la sono fatta raccontare, e quasi anche a Luiz Adriano. Ci vuole coraggio. Certo, Honda impresentabile, alcune scelte di Mihajlovic incomprensibili. Perché Sinisa fa bene a raccontare di avere visto un Milan ben messo e abbastanza competitivo, ma alcune sue mosse sono apparse come minimo azzardate. Ben oltre la prestazione negativa del trequartista giapponese. E crediamo che, rivisitando il derby, lo stesso tecnico rossonero si renderà conto che alcune cose avrebbe dovuto evitarle. Meglio: avrebbe dovuto modificarle.
Se Honda è stato il peggiore in campo, Luiz Adriano ha avuto il torto di divorarsi due palle-gol (più un’altra mezza) che gridano vendetta. Soprattutto quella in avvio, dopo lo strafalcione di Murillo e l’assist di Bacca che lo aveva messo nella condizione di guardare negli occhi Handanovic. E lì avrebbe dovuto impallinarlo, senza “se” e senza “ma”: un grande attaccante, e di sicuro l’ex Shakhtar ha grosse qualità, non ha bisogno di carburare quando si presenta la possibilità di impallinare il nemico. Al primo o al settantesimo minuto cambia poco: sei lì per quello, devi colpire e basta, hai la porta spalancata e non puoi esimerti.
Da quel momento la partita di Luiz è andata in cancrena. Perché poi lui, non contento, si è fumato un’altra occasione e poi un’altra mezza ancora, evidente dazio da pagare a chi non era più sereno e avrebbe meritato di finire sotto la doccia con un po’ di anticipo. Invece, Sinisa ha preferito tenere in campo gli 8 milioni del brasiliano piuttosto che i 30 di Bacca. Attenzione: non facciamo una valutazione di mercato, pur pensando che quando spendi una tombola per qualcuno sarebbe il caso di dargli fiducia, ma di opportunità. In quel momento al Milan sarebbe servito più Bacca di Adriano, lo diciamo indipendentemente dall’eventuale assortimento tattico con Balotelli. Assortimento che in qualche modo il Milan avrebbe trovato, i grandi talenti sanno come e quando intendersi, a discapito di Luiz che – malgrado l’innegabile impegno – non avrebbe meritato di concludere il derby. E quando Sinisa dice di aver visto Bacca non bene, fatichiamo a comprendere come abbia potuto vedere il suo compagno di reparto. Al punto da tenerlo in campo fino al quinto minuto di recupero compreso.
Riavvolgiamo il nastro: Honda impresentabile, giusto, ma chi guarda la partita e se la fa raccontare, dovrebbe non avere paura di chiedere qualche spiegazione a Mihajlovic. E pazienza se, nel confronto quotidiano o quasi a Milanello, dovesse incassare qualche ramanzina poco gradita. Perché ci sono altre cose che non hanno convinto: De Sciglio fuori dal match come purtroppo spesso gli accade; Abate sull’altra corsia poco capace di accompagnare; la sostituzione di Kucka, tra i migliori, non chiarissima. E potremmo continuare cercando di immaginare come il Bonaventura poco funzionale come centrocampista avrebbe potuto – strada facendo – essere utilissimo da trequartista. Magari scartando Honda, senza per forza dover convocare Cerci e dopo aver destinato Luiz Adriano a una doccia anticipata. Lo ripetiamo perché, forse, il concetto è poco chiaro.
Ha ragione Mihajlovic quando sostiene che il Milan è in crescita e che, continuando su questa strada, appare destinato a raccogliere. Giusto, giustissimo, e pazienza se i numeri sono impietosi: due sconfitte in tre partite e tra i dolori di stagione c’è il derby. La prossima volta andrà meglio. I superficiali in servizio permanente effettivo magari gli dedicheranno qualche critica, senza trovare in Honda l’unico capro espiatorio. Un po’ di coraggio e qualche appunto a Sinisa: per il bene del Milan“.

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