Editoriali
Per gli Emiri CR7 che alza la coppa vale più di Romagnoli? Benissimo ma finitela con questa farsa
L’arbitraggio pessimo di Banti non fa che confermare quanto già si pensava: CR7 che alza il primo trofeo italiano vale più della giustizia
Quanto accaduto questa sera a Jeddah è da fotografare nella memoria sportiva di questo paese. Ancora una volta in un match tra Milan e Juve come nel 2005 ma questa volta in palio non c’era lo Scudetto bensì un “trofeo minore”: la Supercoppa italiana. Tralasciando la superiorità della Juventus, netta, che però ha avuto del filo da torcere contro un Milan battagliero guidato dal semprevivo Cutrone autore, insieme a Calhanoglu e Zapata, di una prestazione superlativa equamente composta da spirito di sacrificio e abilità tecniche. Nonostante questo però il Milan ha perso e l’ha fatto non nel modo pulito, come lo sport impone, ma con un abbaglio arbitrale. Il livornese Banti è stato un pessimo direttore di gara con un metro di giudizio totalmente voltato a protezione del club bianconero come nell’occasione del fuorigioco, dubbio, fischiato (quindi inabilitato alla successiva revisione del Var) a Cutrone piuttosto che al gol di Dybala, ben più netto, e fatto monitorare dalla moviola in campo prima di sancirne il doveroso annullamento.
L’apoteosi però arriva nel secondo tempo quando Banti prima ammonisce e poi, su suggerimento di Guida al VAR, espelle Franck Kessié per un fallo a centrocampo su Emre Can. Una scelta forse discutibile ma che è corretta nelle modalità e dunque insindacabile: il VAR c’è e dunque va usato, sempre. Proprio questo paradigma però non sembra appartenere a Banti che pochi minuti più tardi non fischia e soprattutto non rivede al VAR un rigore LAMPANTE per il Milan per atterramento in area di rigore di Emre Can su Andrea Conti che avrebbe potuto valere il pareggio rossonero nei minuti finali e poi gli eventuali supplementari. Tutto scorre sotto il fragoroso silenzio dei commentatori Rai che non evidenziano minimamente la gravità di quanto accaduto davanti ai loro occhi. Evidentemente per loro e gli Emiri un Cristiano Ronaldo che alza il suo primo trofeo italiano vale molto di più di un Alessio Romagnoli qualunque. Peccato che lo sport sia ben altro.