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Questione San Siro: incognita tailandese

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S’infittisce l’incertezza attorno alla saga meneghina sulla ‘Questione San Siro‘. Come riferisce stamane il Quotidiano Nazionale, la ristrutturazione dello stabile appare sempre meno probabile in tempi brevi, complici diversi scogli, soprattutto sulla sponda rossonera. Berlusconi appare dubbioso sulla possibilità di chiudere definitivamente l’accordo con Bee Taechaubol per la consegna del 48% della società, e lo stesso Roberto Maroni, governatore della Regione Lombardia e da sempre cuore rossonero, continua ad andare a ripetere, tra il serio e il faceto, che sotto la “B” di Mr Bee si celi in realtà lo stesso Silvio Berlusconi. Sulla riuscita del famigerato closing pesa al momento l’assenza di metà della parte economica “promessa” da Bee Taechaubol, dovuta alla “ritirata” di alcuni partner prima coinvolti e poi usciti dal progetto. I rapporti tra le fazioni calcistiche di Milano sono ormai al limite della convivenza. Da parte sua il club rossonero rivendica pagamenti mancati (o ritardati) del club nerazzurro in vista della finale di Champions League del 28 maggio, mentre sull’altra riva del Naviglio resta ancora un certo sdegno per la ‘vicenda Portello‘, che avrebbe reso i nerazzurri padroni unici del Meazza.

Prossimo aggiornamento tra le parti per discutere sulla ‘Questione San Siro‘, giovedì prossimo. Di mattina nella sede interista ci sarà un CdA; di pomeriggio Erick Thohir dovrebbe incontrare Barbara Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato del Milan, per discutere della questione Meazza.

 

 

 

 

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