Il ‘regista’ è ancora Berlusconi: ecco perché vuole gli arabi al Milan

L’edizione odierna di Repubblica vuole fare luce in società e, specialmente, sulla questione arabi al Milan

Il futuro societario del Milan resta avvolto in un alone di mistero. Se da una parte il velo di Maya che circonda Yonghong Li sin dal post-closing non sia stato ancora tolto, dall’altra iniziano a prendere corpo le voci di un possibile avvento di una nuova cordata.

MILAN NEWS, L’INDISCREZIONE – Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Repubblica, ci sarebbe anche Silvio Berlusconi tra i favorevoli all’avvento degli arabi al Milan. Più precisamente, si tratterebbe del gruppo immobiliare saudita dei fratelli Fawaz, impegnati nella ricostruzione dell’area Falck di Sesto San Giovanni. La posizione berlusconiana è mossa principalmente da finalità politiche: in vista delle prossime elezioni, infatti, l’ex presidente del Milan non vuole che il rendimento della squadra e le difficoltà di Li possano danneggiare la sua campagna elettorale.

GLI ‘AFFARI’ DEL MILAN – La situazione dei rossoneri, comunque, è chiara, sebbene non si possano nascondere alcune ‘macchie’. Il fondo Elliott incasserà 383 milioni di euro entro ottobre 2018, interessi compresi. Fassone vede possibile rifinanziare il debito già in Primavera ma se dovessero esserci difficoltà in tal senso, il fondo di Paul Singer potrebbe anche diventare proprietario del Milan. Tra i ‘registi’ dietro le quinte vanno inseriti anche i nomi di Alessandro Moggi (figlio di Luciano e agente di Montella, Suso, Bonucci per citare alcuni nomi), il quale avrebbe pilotato il mercato rossonero ma anche l’ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo ora consulente per BGB Weston, società che sta lavorando per il rifinanziamento del debito del Milan.