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Nuovo affondo al Milan cinese, Berlusconi è il presidente ‘virtuale’ del club
Continua l’alone di mistero attorno all’equipe che gestisce il Milan: Repubblica parla di Berlusconi presidente virtuale della squadra
Il Milan resta a forte rischio di sanzioni dall’UEFA per il mancato rispetto del piano di rientro finanziario. A riportarlo è l’edizione odierna di Repubblica che conferma anche che prosegue la ricerca di nuovi acquirenti da parte di Mr. Li, con le consulente esterne di uomini di Fininvest e con il berlusconiano Scaroni a vigilare sul prestito del fondo Elliott.
BERLUSCONI ‘PRESIDENTE’ – Repubblica illustra il quadro della situazione portando alla considerazione che, agli occhi di tutti, Silvio Berlusconi sembra essere il presidente virtuale della squadra. In realtà, la situazione è gerarchizzata in una diarchia amministrativo-sportiva: dalla parte italiana c’è Fassone-Mirabelli, dall’alto in Cina invece Yonghong Li e Li Han. In più, adesso, dopo l’esonero di Montella, l’attenzione è stata spostata sulla squadra e su chi l’ha composta. La decisione sarebbe stata presa in Italia e approvata dalla Cina via telefono e mail. Il tortuoso percorso intercontinentale rimanda al peccato originale.
IL PARADOSSO – Vincenzo Montella sarebbe stato infatti scelto nell’estate 2016 da Gancikoff, fulcro dell’allora cordata cinese guidata da Sal Galatioto prima dello scorporo. Berlusconi voleva Brocchi e Galliani, che già perse la battaglia per Sarri, voleva Giampaolo.