2015

Rissa tra Bonera e Amelia: il portiere torna sulla questione

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Rissa tra Bonera e Amelia: in un’intervista concessa a Libero, l’ex portiere del Milan Marco Amelia ha ripercorso uno degli episodi che hanno caratterizzato la sua carriera in rossonero come la rissa avvenuta con Daniele Bonera:

“Vero, c’è stata. Dopo una giornata a Casa Milan io e El Shaarawy ci fermiamo a firmare autografi coi tifosi. Gli altri salgono sul pullman. Un dirigente mi chiede di convincere il resto della squadra a scendere. Qualcuno mi risponde: “Non ho voglia”. Poi lo stesso dirigente “invita” tutti a darsi una mossa. Tornati sul pullman sento delle battute che non mi piacciono, tra me e Daniele volano parole grosse, non ci vedo più e lo colpisco. I compagni mi bloccano, sennò ne avrei colpiti molti di più. C’erano 400 tifosi che per farsi una foto con noi hanno chiesto il permesso dal lavoro. Ci vuole rispetto…”.

Sembrerebbe che a scatenare tutto sia stata l’accusa mossa ad Amelia di essere il preferito di Clarence Seedorf: “Il problema non era quello, con Daniele è finita lì. La cosa inaccettabile è stata trovare la cosa sui giornali. Se in uno spogliatoio ci sono le talpe non si va lontano”.

L’ex secondo di Christian Abbiati su Seedorf si è espresso così: “Se alcuni miei compagni sono andati da Berlusconi a chiedere l’esonero di Clarence? Io e Kakà leggiamo questa cosa sui giornali, chiediamo spiegazioni nello spogliatoio. Gli interessati ci rispondono che non è vero e finisce lì. Fosse vero sarebbe una schifezza, io che con Allegri non avevo rapporti non mi sono mai sognato di ostacolarlo. Sostituire Seedorf a fine stagione è stato un grave errore. Con Seedorf il Milan aveva regole e disciplina. Lo hanno fatto passare per grottesco, il mister che voleva allenarsi al pomeriggio per dormire al mattino ma la verità era un’altra: voleva togliere certe comodità alla rosa. Se ti alleni al mattino poi hai tutto il giorno libero…”.

Infine ha parlato del periodo vissuto con Massimiliano Allegri: “Arrivo al Milan nel 2010, ci resto fino al 2014. Mi chiama Galliani. Le cose per me non vanno bene fin dall’inizio, per giocare devo sperare nell’infortunio di Christian (il riferimento va ad Abbiati, ndr), per un periodo sono anche titolare ma poi Allegri mi esclude senza motivo. Con lui non c’è dialogo, voglio essere ceduto ma Galliani mi chiede di restare. A gennaio 2014 decido di andar via ma ricevo una telefonata di Seedorf che mi dice: “Sono il nuovo mister del Milan, resta”. Non ci penso due volte, Clarence per me è un maestro, uno dei più grandi di sempre”.

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