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Rivera: “Milan ai cinesi? Non ci credo finché non lo vedo”

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Intervistato in esclusiva nel corso della trasmissione Futbol su La7, Gianni Rivera, storica bandiera e numero 10 rossonero, ha così parlato risposto alle domande del conduttore Andrea Scanzi:

“Beppe Viola fu il primo ad aver capito che nel ’79 avrei smesso. In una nota intervista l’immagine finale del servizio rappresentava bene il mio addio al calcio nonostante fosse stata girata sei mesi prima del mio ritiro”.

“Italia-Germania dello stadio Azteca è stato un momento speciale. Quando segnai lì non avevo capito dell’importanza di quella rete una volta arrivato in Italia qualcuno me lo fece notare (ride)”

“Le critiche a Zaza e Pellé? Non credo che abbiano tirato con strafottenza. I rigori si possono sbagliare, quella sera si è sbagliati in tanti”.

“Milan cinese? Finché non è fatta definitivamente non sappiamo cosa succederà. Essere scettici è lecito”.

“Quando mi si dice che io sia stato il più grande calciatore italiano non mi dispiace, diciamo che sono d’accordo con tutti coloro che lo dicono”.

“Tutto quello che si dice riguardo alla finale Intercontinentale del ’69 (Milan-Estudiantes) è vero. Siamo stati in pericolo di vita. Il pubblico ci sputava, i giocatori dell’Estudiantes sono arrivati da noi con un pallone in mano a testa e ce l’hanno scagliato di sopra. Un’atmosfera angosciante”.

 

 

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