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Rocchi entra nella Hall of Fame: «Per me arbitrare era come una droga»

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L’ex arbitro Gianluca Rocchi è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano: le sue dichiarazioni di grande soddisfazione

Gianluca Rocchi, ex arbitro e ora designatore, è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano raggiungendo colleghi quali Luigi Agnolin, Paolo Casarin, Pierluigi Collina, Roberto Rosetti e Nicola Rizzoli in questa categoria. Le sue parole riportate dal sito ufficiale della FIGC.

ORGOGLIO – «Sono contentissimo e orgoglioso di ricevere questo premio, non avrei mai immaginato di poter entrare nella ‘Hall of Fame’. I nomi dei premiati che mi hanno preceduto rendono l’idea dell’importanza di questo riconoscimento, ognuno di questi grandi arbitri ha fatto a suo modo la storia. Ognuno con la sua personalità, ognuno con il suo stile. Perché non esiste un arbitro uguale ad un altro».

ARBITRARE – «Sicuramente bisogna fare tanti sacrifici, ma le soddisfazioni sono tantissime. Ogni volta che fischi l’inizio di una partita, che sia un match di Promozione o la finale del Mondiale, ti metti in gioco. E’ una sfida con se stessi. La personalità è fondamentale, ma si può formare con il tempo. Un arbitro deve avere innanzitutto un profondo senso di giustizia, deve essere onesto intellettualmente ed essere innamorato del calcioAvevo quindici anni, giocavo a centrocampo ma senza avere grandi prospettive. E così ho deciso di restare in campo ma con un nuovo punto di vista. Arbitrare è una droga, quando inizi non vuoi più smettere. Chi ha fatto l’arbitro resta arbitro tutta la vita».

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