Rocchi a Open VAR: «Di Bello dopo Lazio Milan mi ha scritto»
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Rocchi a Open VAR: «Di Bello dopo Lazio Milan mi ha mandato un messaggio, sul rosso a Pellegrini e a Marusic penso…»

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Il designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, ha analizzato i vari casi che hanno suscitato polemiche al termine di Lazio Milan

Intervenuto dagli studi di Dazn nel corso di “Open Var“, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi si è espresso così sui vari episodi arbitrali di Lazio Milan.

CONTATTO MAIGNAN CASTELLANOS – «Episodio molto a limite. Siamo per l’idea di essere d’accordo con questa valutazione, perché diamo più importanza che giochi il pallone e non alla dinamica successiva. Se fosse stato concesso il rigore ci sarebbe stato il silent check, pertanto avremo accettato la decisione del campo. Non è un episodio chiaro e non è da Var. Se non ci fosse stato Gabbia? A livello regolamentare non sarebbe cambiato nulla. Credo che sia un contatto fortuito. Qui c’è un’azione divisa in due parti: la parte in cui il portiere commette la parte positiva è quella in cui gioca il pallone, è per questo che tendiamo ad assolverlo. Questo episodio lo valuti bene in dinamica live, se lo rallenti diventa un rigore enorme».

DI BELLO AVREBBE DOVUTO FERMARE IL GIOCO CON CASTELLANOS A TERRA? – «Credo che non abbia avuto fisicamente il tempo perché è più attratto dal secondo episodio, il doppio giallo, che nonostante tutto è corretto. Si accorge e non si accorge della cosa, se avesse avuto la sensazione che fosse avvenuto qualcosa di importante avrebbe fermato il gioco. Qua il doppio giallo è dovuto perché il gesto è chiaro. Mi rendo conto della difficoltà nell’accettare una decisione così. Quando ci rendiamo conto che c’è un problema al viso dobbiamo intervenire, qui capisco la dinamica perché è molto particolare e lui è attratto solo da cosa succede dopo. Noi interveniamo quando oggettivamente quando c’è qualcosa di serio».

IL ROSSO A MARUSIC – «Non voglio esprimermi perché c’è il discorso del Giudice Sportivo. Non so cosa abbia detto Marusic a Di Bello, è una cosa che riguarda l’arbitro. L’importante è che sia chiaro quello che succede. Se devo fare un appunto, è stato più il controllo della partita dove ha avuto qualche problema, e chiaramente si doveva fare meglio. Ho letto tante cose dopo la partita. Non è semplice quando finisci una partita con una squadra in 8 e se non la fai bene. La mattina dopo mi ha scritto un messaggio, dove mi diceva: “Mi dispiace, mi rincresce della situazione perché potevo fare meglio”. La cosa che mi fa dispiacere è quando vedo aggressioni mediatiche e verbali all’arbitro di turno come se non si rendesse conto di quanto ha fatto. Lui è mortificato perché sa di aver fatto una prestazione che poteva essere decisamente migliore».

CI SARANNO PROVVEDIMENTI? – «Ragioniamo sempre al contrario, al positivo. Io mando fuori quelli che stanno meglio, quelli che stanno un po’ meno bene stanno un pochino più tranquilli. Ma dobbiamo recuperarlo il prima possibile, non dobbiamo lasciare nessuno indietro».

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