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Sacchi: «Il Milan non è più un collettivo. Pioli deve entrare nelle teste dei giocatori»

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Sacchi: «Il Milan non è più un collettivo. Pioli deve entrare nelle teste dei giocatori». L’analisi dell’ex allenatore rossonero

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha analizzato il momento difficile del Milan.

IL MOMENTO DEL MILAN – «Il Milan non è più un collettivo. Ha vinto lo scudetto giocando come una squadra e ora si sono perse quella caratteristiche. Perché del crollo? Con i giovani bisogna avere molta pazienza. Questi ragazzi si sono trovati in una situazione particolare: da semisconosciuti a scudetto al palcoscenico. Questo può destabilizzare».

LA CURA – «Bisogna intervenire su un problema alla volta. Pioli è bravissimo, deve convincere i giocatori entrando nelle loro teste. Come si torna squadra? Gli attaccanti devono rientrare e i difensori devono salire, così la squadra si accorcia».

I NUOVI ACQUISTI – «È difficile entrare nei meccanismi di una squadra proprio nel momento in cui la squadra è in difficoltà. De Ketelaere è alla prima esperienza in Italia, bisogna dargli tempo. Ma il problema non è un solo giocatore».

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