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Salvini: «Sconfitta di Genova? Squallida. San Siro per Musei o concerti, servono nuovi stadi»
Salvini torna a parlare di Milan ma non solo, c’è anche la nazionale tra gli argomenti e poi la questione stadio molto discussa in questi giorni
Salvini interviene a Lady Radio, si parla di Milan ma non solo, la nazionale è un altro argomento di discussione e poi la questione stadio, per la quale si era già espresso nei giorni scorsi: «Auguri ad Antognoni? Me lo ricordo in Nazionale, che bella Nazionale era quella. Se penso a quella di oggi… Speriamo che l’Italia migliori, perché peggio degli ultimi anni non si può fare. Milan? Tra il derby perso in casa e la squallida sconfitta di Genova, lasciamo perdere… Kean-Quagliarella è un’accoppiata che mi piace un sacco, il giovanotto con quello un po’ più attempato. San Siro? Serve un nuovo stadio ma non solo a Milano, anche in tante altre città. San Siro può restare su come museo o centro concerti. Sono stufo di utilizzare migliaia di uomini in divisa di domenica in domenica perché sono stadi vecchi. Stiamo lavorando a una legge per rendere meno difficile costruire nuovi impianti».
DOPO LA SAMPDORIA- Il ministro si era così espresso subito dopo la gara con la Sampdoria, un post sui social per dissentire della brutta sconfitta subita a Genova: “Ridateci il nostro Milan, non la pena che stiamo vedendo in campo. Idee, impegno, orgoglio: chi li ha visti? Mah…”.
ENTRATA DURA- Un’entrata a gamba tesa contro un Milan oggettivamente brutto ed irriconoscibile, orfano di idee in primis e di quella cattiveria agonistica, assente ormai da troppe partite, con il caso scoppiato durante il Derby e mal assimilato durante le due settimane di pausa, come raccontato più volte in queste ore. Pausa per dire, dato che 11 rossoneri erano comunque impegnati con le rispettive nazionali. Il Milan dovrà ora scrollarsi di dosso il peso di una doppia doccia fredda, gelida se vogliamo e dunque rialzare la testa, cercando i tre punti (senza alternative) contro l’Udinese, oltre alle tante energie mentali utili a non perdere di vista le dirette concorrenti, soprattutto dopo i passi falsi di Inter e Roma.