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San Siro Milan, WeBuild e il PROGETTO di ristrutturazione da brividi: TUTTI i dettagli

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San Siro-Milan, il progetto di WeBuild è da non credere: tutti i dettagli sulla ristrutturazione dell’attuale impianto milanese

Il Corriere della Sera entra nei dettagli del progetto che WeBuild ha presentato a Inter e Milan per la ristrutturazione di San Siro: l’ultimo incontro tra le parti coinvolte è andato in scena appena due giorni fa a Palazzo Marino.

I DETTAGLI – «La gran mole dei lavori riguarderà il primo anello che sarà completamente abbattuto e ricostruito con una doppia fila di sky box. I posti premium saranno quadruplicati, passando così dai 2.900 attuali a 13.000. Una scelta progettuale che va in direzione dei desiderata dei due club che si sono sempre lamentati dello scarso numero di posti vip. Per recuperare capienza e soprattutto per garantire biglietti a prezzi popolari, lo studio di Webuild prevede di eliminare il tabellone luminoso che dà su via Piccolomini, completare la chiusura del terzo anello e aumentare così i posti. Alla fine la capienza dovrebbe aggirarsi tra i 72mila e i 74mila posti.

Il colosso delle costruzioni ha lavorato anche su una delle altre richieste ritenute prioritarie dalle squadre: la possibilità di poter continuare a giocare nel catino di San Siro anche durante i lavori. In questo caso Webuild si sarebbe affidata a un gruppo australiano specializzato nelle cantierizzazioni. Per prima cosa, gli australiani hanno garantito che i lavori si concluderanno in tre anni e che il grosso dei lavori si concentrerà da maggio a settembre permettendo così lo svolgimento del campionato al Meazza. Fuori dallo stadio, davanti ai Gate 8, 9 e 10 verrà realizzata una struttura di 9 mila metri quadri che si connetterà allo stadio con delle passerelle. Il corpo esterno ospiterà il museo di Milan e Inter, bar, ristorante e uffici delle squadre. Nei prossimi giorni i tecnici di Webuild si incontreranno con i loro omologhi delle squadre per mettere a punto ulteriori dettagli, dalla lunghezza dei seggiolini agli spogliatoi. Ma i tempi delle decisioni sembrano abbastanza stretti. Si è parlato di una decina di giorni».

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