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Sconcerti: «Milan? Speso 230 mln ma solo un top player»

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Mario Sconcerti, intervistato da Libero, ha fatto il punto sullo stato del calcio italiano, al termine di una sessione di calciomercato che ha sforato il miliardo di euro

Il mercato del Milan ha riscosso grandi consensi da parte del tifo milanista e da alcuni addetti ai lavori. Non è questo il caso di Sconcerti che, a Libero, parla così degli investimenti delle squadre di Serie A:

«Significa che dal punto di vista della capacità di spesa il nostro campionato è in ripresa. Ma grazie ai soldi degli altri. Non c’ è più una grande squadra italiana che sia di proprietà di aziende italiane. Non l’Inter, non il Milan, non la Roma. La Juve la veda come vuole, se vuole giudicare la Fiat italiana, ma quello è tutto un fatto particolare. Solo il Napoli fa eccezione. Quindi sì, siamo in ripresa noi come squadre di club, non so quanto lo siamo come Italia».

Se non altro qualcuno che sia tornato ad investire in Italia c’ è. E il livello di competitività può aumentare, non crede?
«In linea di principio sì, ma mi dica lei, di grandi giocatori europei chi è arrivato?».

Ah, ribaltiamo i ruoli?
«No, mi spiego: il Milan ha speso 230 milioni, ma a parte Bonucci che ha avuto una sua eco particolare nei nostri confini non è riuscita ad arrivare a nessun top player. L’ Inter ha dovuto prendere i centrocampisti della Fiorentina. La Roma ha venduto giocatori più importanti di quelli che ha preso. C’ è dunque un grosso svantaggio in tutto questo…».

Cioè quale?
«Che al momento non ci sono grandi giocatori. Ci sono molti buoni giocatori, ma pochissimi fuoriclasse. Per cui finiscono per costare molto cari giocatori che non avrebbero le caratteristiche per valere certe cifre».

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