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Sconcerti: «Milan, partita piccola ma gran vittoria. Divario con l’Inter resta»

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L’analisi di Mario Sconcerti sulla vittoria del Milan contro l’Inter nei quarti di finale di Coppa Italia: decide Cutrone

Il gol del classe ’98 ha permesso al Milan di aggiudicarsi il decimo derby di Coppa Italia, distanziando l’Inter (7 successi) ed eliminando dalla competizione i nerazzurri.

L’ANALISI DI SCONCERTI – Attraverso le colonne del Corriere della Sera, Sconcerti parla così della partita di ieri:

«È una grande vittoria per il Milan anche se in fondo a una partita piccola. Dietro il gol di Cutrone c’è stata un’Inter modesta, pigra, pesante, ma anche un’idea di gioco e di volontà superiore. Lo spettacolo è tutto in quel gol e nella felicità che ha prodotto. Il calcio è rimasto abbastanza da un’altra parte. C’è però qualcosa di miracoloso nel risultato e nella terza sconfitta consecutiva dell’Inter. Come la volontà di ribellarsi a una modestia che è comune, ma che per una notte non vale, non conta niente. Nel poco e nella pioggia meglio il Milan, che un suo gioco facile ce l’ha. L’Inter è stata quasi sempre come monolite rugginoso, lontano da qualunque scintilla. Anche se l’occasione di Joao Mario non meritava un errore del genere. Direi che oggi, al di là del risultato, la preoccupazione vera arriva dalla stasi dell’Inter, la sua pesantezza. Le idee in rovina del centrocampo isolano anche Icardi, che è la vera differenza della squadra. Il Milan era quasi alla fine della sua stagione, Gattuso ha chiesto una prova universale. L’ha ottenuta in piccola parte, ma esce dal campo vedendo una speranza. La differenza era tanta con l’Inter, resterà probabilmente tale, ma il Milan ha mantenuto se stesso. Rispetto ai giorni precedenti, come previsto, ha dato anzi qualcosa in più. Il problema del Milan sta nelle attese, non bisogna aspettarlo, va semplicemente visto partita dopo partita. È un ibrido non di moda, ha qualche lampo e molti limiti. Ma ieri ha avuto un suo piccolo stile di squadra. È l’Inter che è mancata, ha confermato la sua modestia ultima, come si fosse esaurita a Torino nel braccio di ferro con la Juve. Complessivamente mi aspettavo di più da entrambe. Ha vinto invece almeno nel gioco il confine un po’ sporco degli ultimi tempi. E lì il Milan è più lineare. È un risultato che lascia molto al vincitore senza che abbia fatto troppo. E lascia un limite ai perdenti che peserà su tutta la stagione. La vera impressione è che domani non ricominci niente. Ma vallo a raccontare a chi adesso almeno è felice».

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