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Sconcerti: «Montella copertura per le responsabilità di altri, è un Milan sbagliato»

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Lungo e consueto editoriale di Mario Sconcerti sulle colonne del Corriere della Sera: ecco la sua analisi sul Milan

Un Milan buono ma non concreto porta a casa il quarto pareggio ad occhiali stagionale, il secondo in campionato dopo quello con il Genoa. L’attacco si conferma un problema ed i punti non arrivano.

L’ANALISI DI SCONCERTI – Intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha parlato così della squadra rossonera:

«Temo sia un Milan semplicemente sbagliato. A volte gentile, altre sfortunato, ma senza il tono vero di una squadra. Montella ama i giocatori tecnici e ha ragione a priori. Ma, per esempio, un centrocampo con Bonaventura (o Calhanoglu) e Montolivo non ha forza in serie A, è buono al massimo per un’illusione di gioco. Mancano poi gli attaccanti per forzare le partite. Nessuno ormai chiede al Milan di giocare bene, gli si chiede almeno di segnare e qualche volta vincere. Non si può insistere sul tema di una crescita in atto se non fai mai un gol. Da cosa si capisce la crescita? I risultati sono a volte ingiusti ma sono l’unico test che assomiglia a una scienza. È tempo di una riflessione generale. Nessuno dice di buttare a mare Montella e l’intera avventura cinese, ma chiedere una riflessione, un rendiconto onesto di questi primi sei mesi è doveroso. Non può parlare sempre e solo Montella, sembra un accanimento oltre che una copertura per le responsabilità degli altri. Qual è la condotta reale della società? A che domande, a quali concetti ha risposto finora e a quali risponderà? Nessuno cerca un colpevole, ma spiegazioni sì. Credo che dirigere un grande club significhi avere anche questo tipo di chiarezza. Dov’è l’errore? E che parte dell’errore ha avuto la società? Se si lasciano i chiarimenti agli altri andremo contro una catastrofe social che ammalerà di più nella sua libertà impazzita».

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